Una lezione dalla Francia: di fronte ad un temuto pericolo (politico e civile) i partiti non oltranzisti hanno saputo dimenticare le vecchie inimicizie. Unendo le forze sono riusciti a bloccare l’ondata lepenista.

La Francia, soprattutto la Francia. Socialisti e repubblicani d’oltralpe hanno dato una bella lezione unendo le forze per bloccare l’ondata di estrema destra capitanata da Marine Le Pen. Nelle regioni a sconfitta più che probabile i socialisti hanno fatto un passo indietro a favore dei candidati

del ‘’nemico’’ Sarkozy. Fondendo le due energie gli imprevisti compagni di cordata hanno bloccato l’impetuosa ondata del Front National.

Viene, fin troppo spontaneamente, da chiedersi se i capi dei partiti italiani sarebbero, nelle eventualità più serie, capaci di rinunciare a fette del proprio egoismo pur di intercettare un pericolo politico ritenuto allarmante-

Certo ha fatto effetto sull’elettorato francese l’appello del premier Manuel Valls che non ha esitato a parlare di ‘’guerra civile’ nel caso di vittoria di un partito che ha seccamente definito ‘’razzista’’-

Un monito che ha trasformato i numeri delle affluenze alle urne: dal 43% del 6 dicembre al 59% del 13 dicembre. Insomma la ‘’chiamata alle armi’’ ha funzionato-

Nella domenica dei ballottaggi è finita sette a cinque per i conservatori di Nicolas Sarkozy sui socialisti di Francois Hollande- nessuna regione ai lepenisti-

Questo, nel dettagli, il quadro degli esiti definitivi: ‘’Les Republicains di centrodestra hanno strappato la prestigiosa regione parigina, l’Ile-de-France, e hanno vinto in Normandia, Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e nel Paese della Loira ma senza riuscire a sfondare. I socialisti, che controllavano tutte e 13 le regioni meno una, mantengono Bretagna, Aquitania-Limousin Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Borgogna Francia-Contea, Centro Valle della Loira e, in alleanza con i nazionalisti, la Corsica. Marine Le Pen ha ottenuto il 42% contro il 58% del rivale di Lr, Xavier Bertrand, nel nord; nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra sua nipote Marion ha fatto poco meglio con il 45% contro il 53,5% del conservatore Christian Estrosi, sindaco di Nizza. Nella terza regione in cui sperava, l’Alsazia-Champagne-Ardenne-Loena, il candidato lepenista Florian Philippot si è fermato al 36,8% contro il 47,7% di Philippe Lichert del centrodestra’’.

Marine Le Pen potrà comunque ripartire da una base di sei milioni e 600 mila voti (al primo turno erano stati sei milioni e 421 mila) e da una costante crescita negli ultimi 15 anni per lanciare la sua candidatura alle presidenziali del 2017, ma non aggiungere regioni alle 11 città che già governa con i rappresentanti del suo partito. Per ora non le resta che denunciare, in Tv, «la diffamazione ordinata da palazzi dorati».

RINGHIO

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