I PETER PAN DEL TERZO MILLENNIO

di Pierluigi Castellani

La rilevanza, anche mediatica, assunta dalla guerra in Ucraina ha fatto nascere un nuovo interesse per i temi della politica internazionale e della geopolitica. Si parla più spesso di Nato e della riforma dei trattati costitutivi della Unione Europea. Purtroppo occorre anche registrare divagazioni ed approssimazioni su temi complessi, che necessitano di adeguata preparazione ed esperienza. Così c’è chi sbrigativamente parla di “annessione” della Nato nei confronti del desiderio espresso da Finlandia e Svezia, paesi storicamente neutrali, di aderire all’Alleanza Atlantica come se la volontà non venisse da paesi indipendenti e sovrani, che certamente non si  vedono minacciati dall’Occidente. Si diffonde un indistinto pacifismo neutrale ed equidistante da parte di chi non ha il discernimento necessario per non confondere l’aggredito con l’aggressore. E sui temi ambientali, oramai ai primi posti dell’agenda degli incontri internazionali, si diffonde un ambientalismo che ritiene la sostituzione degli idrocarburi con le energie rinnovabili  facilmente raggiungibile in pochi anni, senza fare i conti con i temi dello sviluppo e della decrescita, che non potrà mai essere felice, comportando anche il rischio di povertà e fame per quei paesi ancora molto indietro rispetto ai livelli di vita raggiunti dai paesi occidentali. E’ per questo che molti di questi problemi vengono affrontati, con disinvoltura, da quanti, che, come eterni Peter Pan, non vogliono fare i conti con la complessità della realtà volendo permanere in una sognante e beata infanzia senza affrontare la fatica di divenire adulti. Questo comportamento è proprio di chi invoca quotidianamente la pace senza avere la responsabilità di creare quei presupposti e quelle opportunità , che costringano i duellanti a sedersi allo stesso tavolo. Il tema del sostegno alla resistenza ucraina è in questo senso emblematico. Aiutare, anche con fornendo armi,  chi si oppone all’aggressione della Russia di Putin è il presupposto perché Putin accetti il tavolo negoziale. Se non avesse trovato la resistenza, anche armata, alla sua invasione avrebbe costretto il governo ucraino alla resa. E’ questo il prezzo che si è disposti a pagare per avere la pace? Si abbia il coraggio di dirlo chiaramente negando così il principio, sancito dall’Onu, della indipendenza e sovranità di ogni stato ed il diritto di tutti i popoli a vivere in libertà e democrazia. Naturalmente sostenere la resistenza ucraina non significa chiudere tutti i canali diplomatici per giungere alla pace o quanto meno ad un immediato cessate il fuoco . Vediamo anche sui temi ambientali il medesimo pressapochismo di chi non vuole venire a patti con la realtà. L’Italia, e non solo, ha dovuto finalmente prendere atto che è stato un gravissimo errore l’essersi resi dipendenti dalla Russia per l’approvvigionamento del gas naturale. Eppure anche in questo caso ci sono stati molti Peter Pan che hanno contrastato in ogni modo scelte strategiche che ci avrebbero consentito di non commettere questo errore. Ci ricordiamo i tanti no alla costruzione del gasdotto, denominato Tap, ed il referendum promosso contro l’estrazione del metano dal nostro mare?  Quindi senza negare che c’è bisogno anche di coltivare l’utopia per muovere la storia, soprattutto l’utopia profetica dei Santi, vorremmo invitare i tanti Peter Pan del nostro paese ad approfittare delle emergenze in corso per accettare di divenire finalmente adulti attraverso un recupero di necessaria e pragmatica razionalità. Anche perché non vorremmo che in tante posizioni neutraliste ed in tanto infantile ambientalismo ,la definizione è di Federico Rampini , provasse a farvi il nido il virus del più pericoloso populismo.