Il driver perugino Daniele Cuglini è a caccia del primo titolo italiano nel CIGT

Il driver perugino Daniele Cuglini è a caccia del primo titolo italiano nel CIGT, domenica 22 agosto all’ippodromo San Paolo di Montegiorgio. Il giorno che tutti gli appassionati di trotto attendono sta per arrivare. Domenica 22 agosto all’ippodromo San Paolo di Montegiorgio, la famiglia Mattii mette in tavola la carta più bella della  stagione estiva di corse in notturna: la finale del Campionato Italiano Guidatori Trotto 2021. E’ una serata magica carica di agonismo, spettacolo e spettacoli. Inoltre in questa 41esima edizione l’ippodromo Marchigiano mette in campo, probabilmente per la prima volta nel mondo dell’ippica, una scenografia fluida, parte integrante della campagna di comunicazione “SguardiVincenti” che porta la firma di Chiara Perini. Perché l’ippica e il trotto in particolare è uno sport da vedere e sa creare grandi emozioni, basta guardare negli occhi degli atleti a 4 zampe e dei guidatori.

Sono 10 drivers in lista per aggiudicarsi il 41esimo titolo italiano: 5 hanno dovuto superare eliminatorie e qualificazioni durissime, mentre 5 sono approdati in finale per meriti.

Cinque accedono alla finale direttamente per meriti: il campione uscente Alessandro Gocciadoro e i primi quattro della speciale classifica dei Gran Premi: Antonio di Nardo, Roberto Vecchione, Federico Esposito e Vincenzo Piscuoglio Dell’annunziata. Gli altri venti ammessi alle prove di qualificazione sono: 4 scelti dalla classifica nazionale per vittorie e 15 selezionati dalle specifiche regioni.

Ecco i 10 drivers che vedremo in pista domenica: Alessandro Gocciadoro, nato a San Secondo Parmense e residente a Salsomaggiore Terme, ha un titolo italiano incassato nel 2020; Antonio Di Nardo nato a Cercola (Napoli) e residente a San Giorgio A Cremano, ha un titolo italiano incassato nel 2015; Roberto Vecchione nato ad Aversa (Caserta) e residente Bologna, ha 4 titoli italiani incassati nel 2004, 2008, 2018 e 2019; Federico Esposito nato a Lucca e residente a Quercé in comune di Fucecchio (Firenze); Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata nato a Napoli e residente a Cesena, ha 2 titoli italiani incassati nel 2000 e nel 2006; Vincenzo Luongo nato a Napoli;  Dario Battistini nato a Guidonia Montecelio (Roma); Maurizio Cheli nato a Bologna; Daniele Cuglini nato a Perugia; Giuseppe De Filippis nato a Taranto e residente a Montegiorgio.

 

Le corse della finale sono cinque, le quattro con le stesse modalità delle eliminatorie e della semifinale e il Gran Premio Basilio Mattii, una prova di gruppo 3 alla quale i guidatori partecipano con cavalli scelti da loro stessi. La serata della finale del Campionato, alla fine di Agosto, è ricca di spettacoli di contorno con bellissime sfilate, e poi bellissima modelle accompagneranno i 10 drivers per la presentazione davanti al pubblico e come già detto una scenografia fluida che vi darà il benvenuto all’ingresso per continuare dopo il cancello e poi all’arrivo per la premiazione. Si inizia presto e si finisce tardi, inoltre si stanno allestendo numerosi spazi per mangiare all’aperto, oltre al Ristorante dell’Ippodromo.

Il Campionato Italiano Guidatori Trotto (CIGT) dell’ ippodromo San Paolo di Montegiorgio, che si trova nelle Marche, una delle poche regioni d’Italia dove è possibile, con un tragitto di poco più di un’ora, passare dalle alte vette del Parco dei Monti Sibillini, dove il Monte Vettore sfiora i duemilacinquecento metri, alle più belle località di mare, nasce nel 1981 con l’intenzione di spostare l’attenzione degli appassionati dai cavalli ai guidatori e costruire un evento che eleggesse il miglio driver dell’anno attraverso un torneo da tenersi nella stagione estiva. Denominato Campionato Italiano Guidatori Trotto fu riconosciuto dall’ente di allora diventando così, ufficialmente, la prima, vera competizione per i driver in attività in Italia. Il regolamento solo recentemente ha subito alcune modifiche. L’ultima del 2014 ha reso la formula più snella. Attualmente dunque alla competizione, che prevede due eliminatorie, una semifinale e una finale, prendono parte 25 guidatori. Cinque accedono alla finale direttamente per meriti: il campione uscente e i primi quattro della speciale classifica dei Gran Premi, gli altri venti ammessi alle prove di qualificazione sono: cinque scelti dalla classifica nazionale per vittorie, quattordici selezionati dalle specifiche regioni e uno il vincitore del Torneo Dell’Avvenire. Le corse delle eliminatorie e della semifinale sono quattro, in finale sono cinque, le quattro con le stesse modalità delle eliminatorie e della semifinale e il Gran Premio Basilio Mattii, una prova di gruppo 3 alla quale i guidatori partecipano con cavalli scelti da loro stessi. La serata della finale del Campionato, alla fine di Agosto, è ricca di spettacoli di contorno. Inizia molto presto e si conclude tardi.

Le Marche sono un plurale. Il nord ha tinta romagnola; l’influenza toscana e umbra è manifesta lungo la dorsale appenninica; la provincia di Ascoli Piceno è un’anticamera dell’Abruzzo e della Sabina. Ma per quanto ne accolgano i riverberi, le Marche non somigliano né alla Toscana, né alla Romagna e neppure all’Abruzzo, o all’Umbria”.

Così scrive Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia, reportage radiofonico realizzato a metà degli anni Cinquanta: un pensiero che ben presenta questa terra. una delle poche regioni d’Italia dove è possibile, con un tragitto di poco più di un’ora, passare dalle alte vette del Parco dei Monti Sibillini, dove il Monte Vettore sfiora i duemilacinquecento metri, alle più belle località di mare, come la Baia di Portonovo in provincia di Ancona.

Durante il viaggio dai monti al mare si percorrono strade che attraversano la ricca vegetazione boschiva e le colline, con gli ordinati vigneti. I frutti di questa “terra di mezzo” sono prodotti d’eccellenza molto apprezzati: tra i più noti, vini come il Verdicchio, di Matelica o dei Castelli di Jesi, ma anche il tartufo di Acqualagna.