Ast, i numeri del debito non tornano, i punti di contraddizione

TERNI – Centottanta milioni di euro nel 2013. A tanto ammontava il buco dell’Ast nella gestione Outokumpu. Da marzo di quest’anno (quando l’Ast è tornata in mano
Thyssen) fino a fine agosto le partite di sarebbero stimate in 45milioni di euro. Un assottigliamento, quindi, pari a un 55% in meno rispetto allo scorso anno. E’ questa la novità più significativa emersa nel corso del tavolo tecnico che si è tenuto ieri e oggi in Prefettura. A fornire il dato (45 milioni di euro) è stata direttamente l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, incalzata dai sindacati.Non si tratta di un elemento di poco conto visto che tutto il piano di Thyssen, compresi i tagli occupazionali, ruota intorno al recupero del passivo.

Nei due giorni in cui si è sviluppato il confronto tra sindacati e azienda, sotto lo sguardo attento del prefetto Gianfelice Bellesini, sono stati spulciati capitolo per capitolo tutti i centri di spesa per capire dove poter aggredire il debito risparmiando il taglio al personale.

In base ai documenti forniti dai sindacati non tornerebbero i conti neanche sul numero degli esuberi. La Thyssen ne ha annunciati 550. I sindacati avrebbero rimesso sul tavolo, l’accordo sulla mobilità sottoscritto a novembre dello scorso anno nel quale la società aveva varato un piano triennale di interventi per recuperare efficienza e abbattimento dei costi nel quale l’esubero di personale era stimato in 150 unità. Un taglio che rientrava in una strategia più complessa per recuperare il disavanzo.

A conclusione della riunione, le organizzazioni sindacali sono rimaste deluse però dall’esito del confronto nel quale l’azienda non ha lasciato intravedere segnali di cedimento rispetto alla posizione già nota. Tuttavia è da ipotizzare che se apertura ci sarà non sarà certo al tavolo tecnico locale bensì nell’altro al Mise con i rappresentanti del ministero. La Thyssen ha avanzato delle richieste ben precise e vuole garanzie che potranno arrivare solo dal Governo. Si saprà quindi sono il 19 settembre, giorno in cui è fissata la nuova riunione a Roma, se l’azienda sarà disposta a cedere su qualcosa.

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