Trattativa Ast, si profila una dilazione dei tempi, le richieste di azienda e sindacati

L’Ast sta valutando la possibilità di avviare una ulteriore fase di negoziati nell’ambito di una nuova procedura di mobilità dei dipendenti che prevederà una serie di incontri sindacali e ministeriali della durata di circa tre mesi. A riferirlo è la stessa azienda che in una nota precisa che “l’obiettivo del piano industriale predisposto è quello di rafforzare la posizione dell’azienda quale player di riferimento sul mercato europeo dell’inox”. Viene ribadita la necessità di operare un taglio alle spese di 100 milioni di euro “a fronte di un rilevante piano di investimenti. Rispetto a quanto proposto nella formulazione iniziale del piano e con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi sull’occupazione – continua la nota – Ast ha proposto una forte riduzione del numero di esuberi inizialmente previsti (circa la metà dei 550 iniziali ndr.) a fronte di un contenimento generale delle retribuzioni medie”. Un punto quello sugli esuberi e sul taglio dell’integrativo rispetto ai quali l’Azienda sarebbe irremovibile.

Per quanto riguarda invece piano di investimenti, così come proposto, l’Ast prevede interventi per l’efficientamento e l’ammodernamento del sito di Terni, il trasferimento di una linea a freddo da Torino a Terni, la conservazione delle capacità produttive degli impianti.

Proprio sugli investimenti e le prospettive il Governo vuole vederci chiaro. Secondo quanto riferito dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, presente al tavolo del Mise, “il ministro Guidi, che sta conducendo la trattativa con determinazione, e le istituzioni locali hanno chiesto chiarezza su investimenti e prospettive anche con una riorganizzazione della fabbrica, comunque basata su investimenti e competitività”. “Su questo punto . ha detto la presidente della Regione Marini – vogliamo che  l’azienda si sieda al confronto di merito, non solo con l’amministratore delegato ma anche con la proprietà”.

“Il Governo – fa sapere il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini – ha chiesto di poter effettuare, fino a martedì 7 ottobre, ulteriori approfondimenti con ThyssenKrupp per definire un testo che possa essere condivisibile dalle parti. Ci auguriamo che la multinazionale tedesca, rispetto alla vertenza Ast, sia realmente disponibile a condividere un accordo dando le opportune disponibilità”

I sindacati dal canto loro, al termine della trattativa fiume, conclusa a notte fonda hanno sintetizzato in 8 punti le loro proposte che ritengono non più mediabili.

Ecco le richieste dei sindacati:

1. Piano industriale che abbia chiaro gli obiettivi strategici in particolar modo riferiti ai volumi produttivi di caldo e freddo, alla capacità impiantistica che garantiscano il portafoglio ordini e i mix produttivi;

2. Investimenti sull’impiantistica e qualità in particolar modo legati all’area a freddo per avere come obiettivo quello di portare la capacità installata dalle attuali 520 alle 700 mila tonnellate;

3. Risorse per la ricerca di processo e di prodotto e innovazione e per la sostenibilità ambientale;

4. Rispetto al capitolo relativo alla riduzione costi, di quantificare il risparmio su energia elettrica e acquisto materie prime, in particolare riferimento al rottame;

5. Relativamente alla richiesta di ridurre il costo del lavoro, le Organizzazioni sindacali si sono rese disponibili ad aprire una discussione purché la stessa non riguardi solo il taglio del salario e la perdita occupazionale, affrontando tutte le voci che concorrono a comporre il costo del lavoro stesso;

6. Sulla contrattazione di secondo livello le Organizzazioni sindacali, riconfermando l’indisponibilità a cancellare maggiorazioni a turno, presenza domenicale e premio di produzione, hanno proposto di riformulare un nuovo premio variabile che ricomprenda l’insieme delle altri voci;

7. Relativamente al numero degli esuberi annunciati dall’Azienda, le Organizzazioni sindacali hanno ribadito che l’impatto non può prescindere dal Piano industriale e che ipotetiche dissaturazioni dovranno essere gestite con gli strumenti in essere;

8. Le Organizzazioni sindacali ritengono tale posizione immodificabile come comunicato al Governo.

E se, in attesa della riunione del 7 le procedure della mobilità restano sospese, i sindacati confidano in un incisivo intervento del Governo per determinare il buon esito della trattativa.

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