Attività sanitarie, nuovo regolamento. Barberini: “Semplificazione e riduzione tempi autorizzazioni”
La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, ha approvato il nuovo regolamento regionale per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle attività sanitarie e sociosanitarie, che semplifica e innova le procedure per l’apertura di strutture destinate all’erogazione di prestazioni medico-sanitarie di tipo ambulatoriale, in regime di ricovero o residenziale. La nuova disciplina è stata presentata stamani alle categorie professionali interessate, in un incontro con l’assessore Barberini.
“Si tratta di un documento atteso da tempo dal mondo delle professioni sanitarie – ha evidenziato Barberini – che, a distanza di diciassette anni, aggiorna la disciplina regionale in materia, tenendo conto dell’evoluzione normativa e delle esigenze di semplificazione e tempestività delle categorie interessate, senza abbassare i livelli qualitativi delle prestazioni. Il nuovo regolamento è nato, infatti, dopo una fase di partecipazione con i soggetti coinvolti, in collaborazione con gli ordini professionali dei medici, degli odontoiatri e delle altre professioni sanitarie, nonché con i servizi delle Aziende sanitarie dell’Umbria. È un prodotto fortemente innovativo – ha proseguito l’assessore – che introduce elementi importanti di innovazione e semplificazione, non riscontrabili in altri meccanismi autorizzativi regionali. Da quanto entrerà in vigore, infatti, l’apertura delle attività sanitarie e sociosanitarie non sarà più condizionata da lungaggini burocratiche”.
“Il nuovo regolamento – ha spiegato Barberini – distingue le modalità di richiesta delle autorizzazioni, a seconda della complessità delle strutture. Viene, infatti, disciplinato il percorso riservato per le realtà che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo o diurno per acuti e le strutture sanitarie e sociosanitarie che offrono prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo o diurno. Vengono, inoltre, regolamentati gli ambulatori per prestazioni di assistenza specialistica di diagnostica di laboratorio, i centri per la procreazione medico-assistita e le strutture per servizi diagnostici terapeutici ad alta tecnologia di Radiologia, Tomografia assiale computerizzata (Tac), Risonanza magnetica nucleare (Rmn), Tomografia ad emissione di positroni (Pet), Tac-Pet, Adroterapia, Radioterapia, Litotrissia”.
“La nuova normativa – ha concluso l’assessore – disciplina inoltre le modalità di comunicazione di avvio dell’esercizio delle attività sanitarie e sociosanitarie, semplificandole notevolmente: basta presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), nel rispetto di quanto previsto dalla legge 241/90. Attraverso una semplice Pec si può chiedere di aprire, ampliare o trasformare studi medici, odontoiatrici e delle altre professioni sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica o che utilizzano apparecchiature elettromedicali ed esercitano attività o procedure chirurgiche”.