Banca Etruria, l’assemblea dei risparmiatori traditi: “Ci hanno rubato il futuro”

GUALDO TADINO – “E’ come aver avuto i ladri in casa, c’hanno tolto il passato e il futuro”. Oppure: “domani mia figlia mi chiederà i soldi per andare all’università e io cosa dovrò rispondere? Vai a prendere i soldi da chi ce li ha rubati”. Sono solo alcuni dei pareri espressi dai cittadini a Gualdo Tadino, durante l’assemblea organizzata dalla Cgil e Federconsumatori al Teatro Don Bosco. Solo posti in piedi, platea e galleria si riempiono con largo anticipo. Più di 300 gli intervenuti, vista la capienza della struttura. Quella di Gualdo Tadino è una delle prime iniziative organizzate in Umbria e per parteciparvi vi arrivano da tutta l’Umbria. Il padrone di casa è Alessandro Petruzzi, presidente regionale di Federconsumatori, chiamato più volte a gestire gli animi agitati. In sala anche tanti politici. In prima fila l’unico parlamentare intervenuto è Walter Verini. A fianco a lui i consiglieri regionali  Giuseppe Biancarelli e Andrea Smacchi, poco più in là Marco Squarta, poco più dietro Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini. Si confondono in sala professori universitari, sindacalisti e veramente tanta gente, segno che il problema c’è.

petruzzi1“Chiediamo che questo decreto non venga approvato”, ha detto Petruzzi facendo il punto della situazione insieme a Sergio Veroli, vicepresidente nazionale dell’associazione. L’obiettivo della Federconsumatori è la messa in mora della banca e l’accesso agli atti per intentare un’azione legale complessiva, non una class action che sarebbe illegittima in questo caso. L’intervento più atteso e più contestato è stato quello dell’onorevole Verini, che ha sottolineato più volte di essere l’unico parlamentare presente, per “metterci la faccia”. “E’ opportuno dire la verità – ha detto – e per questo dico che senza quel decreto ci sarebbe stato il fallimento delle banche e questo avrebbe comportato la perdita di tutto, dai conti ai posti di lavoro”. Da questo fatto, il problema per Verini si sposta sui mancati controlli e sulla buona fede dei cittadini che hanno firmato investimenti dal rischio elevato. “Sono in corso azioni giudiziarie e mi auguro che chi porta la responsabilità penali di quanto accaduto paghi”. Il parlamentare umbro ha presentato anche le contromisure che si stanno prendendo in Parlamento: tre decreti che istituiscono un fondo di solidarietà per gli obbligazionisti, con una quota a carico delle banche “che sarebbe il caso aumenti, visto che hanno lucrato sulla buona fede”. Gli altri provvedimenti prevedono che gli utili derivanti dai risarcimenti vadano a incrementare il fondo.

E’ intervenuta quindi la professoressa Rita Castellani entrando nel merito dei livelli di truffa, derivanti dalla mancata informazione. “Serve che il Governo investa su questo territorio – ha detto – è l’unico risarcimento possibile”. Se per Smacchi (Confartigianato) il sistema bancario non funziona, Sgalla (Cgil) ha detto che è “impensabile che si faccia un decreto senza avere chiari gli effetti collaterali”. Il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) ha puntato l’attenzione sui mancati controlli, mentre Giuseppe Biancarelli (Upu) ha ricordato che la Regione è in campo e farà quanto di sua competenza”. “La politica deve restituire i soldi – ha detto Marco Squarta (fdi) – un Governo è in grado di farlo”.

 

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