Cascia, inaugurata la statua di Santa Rita donata dal Libano. Dall’Umbria un messaggio di pace e speranza per il mondo

CASCIA – Ha attraversato il Mediterraneo dei conflitti e della disperazione per arrivare a Cascia a lanciare un messaggio di pace e speranza al mondo. La statua di Santa Rita donata all’Umbria dal popolo libanese è stata inaugurata stamattina, posta proprio all’ingresso della città, come ad accogliere le migliaia di fedeli che ogni anno arrivano qui per pregare sulla tomba della santa delle “cause impossibili”.
Il monumento – alto 6 metri e pesante 30 tonnellate – viene dal Libano, dove è stata realizzata grazie alla devozione del sacerdote maronita padre Charbel, che si è attivato per trovare nella sua terra un finanziatore per l’opera. Si tratta di un ricco mecenate, Sarkis Sarkis, che, animato dalla grande fede verso Santa Rita, ha commissionato la statua al famoso artista libanese Nayef Alwan, assumendosi tutti tutti gli oneri per la realizzazione.
Il progetto è nato cinque anni fa e solo oggi ha trovato compimento, con una suggestiva cerimonia a cui hanno partecipato numerose autorità, una delegazione del popolo libanese, guidata dal cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei maroniti, il finanziatore dell’opera, lo scultore che l’ha realizzata e centinaia di fedeli provenienti da diverse parti d’Italia.

“Oggi è un giorno bellissimo per la nostra comunità – ha detto il sindaco della città, Gino Emili – e molto emozionato per un evento storico che rafforza l’idea di Santa Rita come santa del perdono e della pace, promuovendo nel mondo l’immagine di Cascia come terra di dialogo e di accoglienza”.

Parole di ringraziamento “per la calorosa accoglienza” sono state espresse dal patriarca di Antiochia dei maroniti, che ha voluto pregare “per il Medio Oriente e per i cristiani che vivono in Libano che stanno vivendo momenti difficili”. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha evidenziato “l’importanza di questo dono che dà il benvenuto e fa sentire accolti tutti coloro che arrivano a Cascia alla ricerca della Santa”.

“Questo è il giorno più felice della mia vita – ha detto il donatore dell’opera – e mi auguro che Santa Rita doni pace al popolo libanese”.

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo alla cerimonia ha detto che “questa è una giornata importante per l’Umbria, Santa Rita è una santa molto amata e conosciuta, con un volto molto umano e popolare, rappresentando nel mondo il grande legame con l’Italia. Voglio ringraziare la comunità libanese che, in questo momento difficile per il Medio Oriente, è simbolo dell’accoglienza dei profughi siriani, della resistenza della minoranza cristiana e del legame con l’Europa, per quello che oggi sta facendo in quella parte del mondo”.

Alla cerimonia è intervenuto anche il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, che ha portato “il saluto del Governo alla delegazione libanese e a tutti i presenti”, evidenziando che “da tanti anni c’è un abbraccio tra il Libano e la città di Cascia e se siamo qui oggi è grazie all’impegno di queste due realtà. L’incontro di oggi è un modo per riflettere sul senso del prossimo Giubileo che ha voluto Papa Francesco e sopratutto vuole testimoniare la necessità di più pace e più serenità in quei paesi come il Libano, dove anche il nostro Governo e il nostro Paese di stanno spendendo per aiutare a uscire da una situazione che spesso ha messo a dura prova la tenuta della pace”.

La nuova statua raffigura Santa Rita con gli elementi che la caratterizzano da sempre, come la rosa, le spina, la croce, la vite e la cintura, è stata realizzata in pietra calcarea libanese, estratta a duemila metri d’altezza. A celebrare lo storico evento c’era anche la banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Proprio i vigili del fuoco hanno assicurato la perfetta riuscita delle operazioni di trasporto e montaggio del prezioso monumento, che il 30 settembre scorso ha ricevuto la solenne benedizione di Papa Francesco, durante l’udienza generale in piazza San Pietro a Roma.

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