Comune di Terni: “Le frittate rigirate di Di Girolamo”, Cecconi passa all’attacco

TERNI – “La situazione debitoria dell’Ente non si esorcizza più”. Marco Cecconi – capo gruppo Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale – parla di “frittata rigirata”. Male questa volta per Di Girolamo che “continua inesorabilmente ad occultare e mistificare la realtà finanziaria del Comune di Terni”.

Buchi ovunque, stando a quanto ribadito esplicitamente dal primo cittadino, 11 milioni. Cecconi replica all’affermazione del sindaco riguardante i soldi pubblici in arrivo da Roma o Perugia.

Marco Cecconi
Marco Cecconi, capo gruppo Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale in consiglio comunale

Soldi che – per il primo cittadino – confermerebbero l’ottimo funzionamento dell’asse governo-Regione-Comune. Un dato di fatto, non certo per tutti.

“Se quest’asse avesse davvero funzionato quando doveva – spiega in una nota Cecconi – avrebbe potuto produrre risultati ben diversi per le acciaierie ternane: e ora, anziché rallegrarci grottescamente per essere diventati “area di crisi complessa”, potremmo più utilmente rallegrarci del contrario. Peccato che, piuttosto, la coincidenza tra l’annuncio di questi “aiutini” e la certificazione di milioni e milioni di debiti accumulati da Di Girolamo & C. – negati fino a due mesi fa – derubrica i fantomatici soldi in arrivo a quello che, universalmente e banalmente, si chiama soccorso rosso. Peccato però che i soldi non hanno colore: e quelli eventualmente elargiti per permettere a Di Girolamo di parlare d’altro, anziché del suo malgoverno, sono soldi tirati fuori di tasca propria da tutti i ternani (e non dell’assessore regionale Paparelli o chi per lui), ancorché utilizzati per compensare i buchi di qualcuno”.

Scontri anche su quanto sostenuto da Di Girolamo sull’approvazione della delibera di predissesto numero 1.

“Una prova di compattezza della maggioranza – aveva detto il sindaco – la quale, al contrario, ha già cominciato in aula a perdere pezzi e voti”.

Infine replica anche al piano di risanamento avviato per il predissesto che per Di Girolamo non può restare “patrimonio della maggioranza”.

“Già il fatto di definire i debiti come un “patrimonio” – scrive il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale – si commenta da solo. Già la pretesa di condividere responsabilità che, in quanto tali, hanno un nome ed un cognome ben precisi, è del tutto irrealistica: la colpa dei buchi in bilancio è solo sua e se magari spera di trovare tra i banchi della minoranza qualche votarello a compensare le defezioni nella sua coalizione, ha sbagliato indirizzo. Ma la proposta più irricevibile di Di Girolamo è quella rivolta ancora una volta alle opposizioni, che magari potrebbero anche “dare un contributo” (dice lui), dato che il sindaco è “sempre pronto ad ascoltare”. Se lo fosse stato, non ci ritroveremmo al punto in cui siamo: come noi gli chiediamo da sempre, le falle in bilancio sarebbero state ammesse per tempo, dall’inizio del mandato avrebbero già potuto essere ripianate e non se ne sarebbero create di nuove.

Se Di Girolamo fosse davvero disponibile ad ascoltare, l’unica cosa seria da fare da parte sua – anziché continuare a negare l’evidenza – sarebbe quella di andarsene: proprio come le opposizioni compatte gli hanno già reiteratamente proposto”.

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