Crisi, la Cgil: “In Umbria non c’è ripresa”

Aumento dei disoccupati, precariato e calo dei consumi: peggiorano le condizioni dell’economia in Umbria dove la ripresa ancora non si vede, secondo quanto sottolinea la Cgil regionale, analizzando il rapporto Istat sul secondo trimestre 2014, confrontato con lo stesso periodo del
2013. Il tasso di disoccupazione passa dal 10,1 al 10,7% e le persone in cerca di lavoro, da 40.000 a 43.000.

“Se pensiamo al fatto che tradizionalmente il secondo trimestre dell’anno è quello nel quale l’occupazione è più alta, soprattutto in relazione alla stagionalità in agricoltura e non solo, siamo in grado di affermare -dice la Cgil – che già oggi l’Umbria ha un tasso di disoccupazione
attorno al 12%, basti pensare che solo in un giorno (il 12 di ottobre) 600 lavoratori ex Merloni sono passati da occupati a disoccupati”.

“Nel momento in cui occorrerebbe un aumento delle protezioni sociali – prosegue il comunicato firmato da Bravi e Renelli  – ci troviamo, al contrario, di fronte ad una drastica riduzione dei periodi di copertura degli ammortizzatori sociali, con la conseguenza di migliaia di licenziamenti dietro l’angolo. Lanciamo l’allarme: mancano almeno 20 milioni per garantire la continuità dei rapporti di lavoro”.

“Se vogliamo evitare che nei prossimi rapporti Istat il numero dei disoccupati schizzi ancora più in alto”, secondo la Cgil “occorre finalizzare le risorse pubbliche agli investimenti e alla creazione di lavoro”.

“Per questo – conclude la nota – chiediamo risposte alla Vertenza Umbria, che conta 165 crisi aziendali; una modifica profonda delle politiche economico-sociali anche nella nostra regione; risposte alla proposta del Piano del lavoro della Cgil. E per questo saremo in piazza il 12 dicembre per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil”.

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