Foligno, Umbra Cuscinetti, parlano i sindacati: “Le 1.200 euro in più non sono un regalo, ma frutto dell’impegno degli operai”

FOLIGNO – La Rsu della Umbra Cuscinetti, multinazionale folignate leader nel settore della meccanica di precisione, interviene sul premio di 1.200 euro assegnato dall’azienda ai collaboratori migliori per precisare che non si tratta di un “regalo” fatto dalla direzione agli operai ma è frutto dell’ottimo lavoro svolto dai lavoratori.

“Nei giorni scorsi – evidenzia in una nota la Rsu della Umbra Cuscinetti – è uscito un comunicato della Direzione della Umbra Cuscinetti che ha dato luogo ad interpretazioni fuorivianti da parte di alcuni mezzi di informazione. Il premio di 1200 euro è stato definito un’elargizione, un regalo fatto al termine di un’annata fortunata. Nel fare delle precisazioni cogliamo l’occasione per porre in pubblico alcune riflessioni. Alla Umbra Cuscinetti il premio di risultato erogato è stato corrisposto sulla base di un accordo aziendale in essere tra Direzione ed RSU che, prevede un importo variabile a seconda del risultato conseguito. E’ stato riconosciuto il valore massimo raggiungibile ai lavoratori, pari a 1200 euro. Il premio di risultato è un pezzo del contratto integrativo aziendale quindi un elemento strutturale e non una una tantum.
Crediamo che sia importante specificare tutto ciò – continuano i sindacati – perché nulla viene per caso e, se la Umbra Cuscinetti è una delle poche realtà (purtroppo) che in Umbria gode di una buona salute, lo si deve alla sua capacità di proiettarsi in un’ottica di innovazione e ricerca, in una strategia di internazionalizzazione e all’abilità di saper investire anche quando le cose andavano meno bene. E forse questa esperienza dovrebbe insegnare qualcosa a chi pensa che l’economia si rilanci cancellando l’art.18.
Per avere gambe forti, capaci di sostenere processi così importanti, è però necessaria la condivisione a tutti i livelli e questa è frutto della discussione e del confronto. Il lavoro del sindacato e della RSU cerca di dar voce a tutti i lavoratori e, trovando nella Direzione un interlocutore attento, facilita la partecipazione e il raggiungimento degli obiettivi. I lavoratori non sono un fattore del processo senza voce in capitolo. Da noi l’innovazione è rinnovamento dei processi, ma non dei rapporti, quindi, anche il Sindacato è centrale.
E’ necessario sapere che se 700 lavoratori oggi trovano un notevole riscontro in busta paga lo devono oltre che al buon andamento aziendale, all’impegno quotidiano serio e professionale dei lavoratori, alle buone relazioni sindacali, alla condivisione dei valori e ad un’idea di partecipazione non limitata solamente alla condivisione degli utili. Unica nota negativa – concludono i rappresentanti della Rsu – è che per il 2015 il governo non ha rifinanziato la detassazione della produttività: si parla tanto dei famosi 80 euro di Renzi ma, come al solito, il maggior beneficiario del nostro lavoro sarà ancora una volta lo Stato, lo stesso che alla maggior parte dei lavoratori chiede tanto e concede davvero poco”.

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