Foligno, vertenza Fils, i sindacati sbottano e attaccano il Comune: “Non accettiamo la parola fine”

FOLIGNO – A Foligno è scontro tra sindacati e amministrazione comunale sulla vicenda Fils, la società di manutenzioni interamente partecipata dal Comune sull’orlo del fallimento. “Non siamo disposti – dicono Ivo Ceccarini Fp-Cgil, Fabio Cesarini Fp-Cisl e Andrea Russo di Uil-Fpl –  ad accettare la parola ‘fine’ ma, soprattutto, che l’opinione pubblica non abbia le idee chiare su quanto sta accadendo. Il Sindacato ha chiesto il 12 maggio scorso un incontro urgente al Sindaco per rivedere il piano industriale. Sono passati tre mesi ed ancora non si sa per quale motivo la proposta sindacale non andrebbe bene. Il 13 luglio abbiamo chiesto ai consiglieri comunali di approfondire urgentemente la nostra proposta. Ci è stato risposto dalla consigliera Mariani e dal Sindaco che non c’è più tempo; ancora ad oggi i consiglieri non hanno avuto modo, nonostante l’assoluta urgenza, di incontrarci per entrare nel merito. Spiace per il problema di salute della presidente della I Commissione ma, visti i tempi molto stretti e l’urgenza del confronto, sarebbe stato utile che la riunione si fosse comunque svolta”.
E ancora: “Purtroppo il Sindaco è informato male: il percorso avviato dalla Giunta non salvaguarda realmente i posti di lavoro ma dà minori garanzie ai cittadini ed ai lavoratori. Le eccedenze derivano da precise scelte politiche del passato, subìte anche dal sindacato: è questo il problema? Le stabilizzazioni sono previste anche nella proposta sindacale perché essenziali ad erogare i servizi. A parità di mansioni, gli impiegati FILS privatizzati avrebbero diritto ad una paga oraria maggiore di quella prevista per gli enti locali: non è il contratto il problema! Siamo stati i primi a proporre un orario di lavoro che preveda di lavorare anche il pomeriggio. Le battute ad effetto non aiutano”.
“La volontà è andare avanti con concessioni ed appalti a privati per somme che potranno avvicinarsi a 20 milioni di euro nei prossimi anni, con la possibilità di un rinnovo discrezionale che potrà fare la prossima amministrazione? Noi siamo certi che l’obiettivo dei consiglieri non sia aprire spazi come questi, soggetti a possibili clientele, ma per eliminare ogni dubbio va spiegato nel dettaglio e con chiarezza per quale motivo non si vuol fare l’unica scelta giusta: quella di salvare la FILS rendendola finalmente competitiva”.

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