Norcia, Papa Francesco tra i terremotati porta inattesa speranza

NORCIA – Il 4 ottobre 2016 si è trasformata in una giornata indimenticabile. Con la sua visita a sorpresa a San Pellegrino papa Francesco ha portato la speranza e la volontà di affrontare con animo forte e paziente l’ennesima ricostruzione post-sismica.

La voce del suo arrivo si è diffusa nella tarda mattinata e in tanti sono accorsi nella piccola frazione nursina ferita profondamente dal terremoto del 24 agosto scorso e dove ancora, lo sciame sismico, continua a fare paura. Non a caso, la presenza di papa Francesco – arrivato appena dopo una scossa di magnituto 3.6 – ha incoraggiato a reagire alle avversità della vita e, in qualche modo, ha cancellato quei dubbi che attanagliano molte persone sulla volontà di rimanere in un territorio che periodicamente mette di fronte ad eventi devastanti come i terremoti.

Quello a San Pellegrino è stato un incontro inatteso e commovente. Un regalo bellissimo. È stato un incontro voluto fortemente dal Pontefice per testimoniare in prima persona la partecipazione ai disagi e alle sofferenze di chi è stato toccato dal sisma: dopo Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto papa Francesco ha voluto raggiungere anche il versante umbro del ‘cratere’ per non dimenticare nessuno, per portare le sue parole di conforto a tutti. Seppure fugace, la Sua presenza ha creato grande suggestione perché ha trasmesso sensazioni profonde, forza d’animo, coraggio.

Toccante l’abbraccio con una anziana donna e la carezza alla piccola Flavia e ai tanti bambini presenti, quasi a simboleggiare l’abbraccio a tutti gli sfollati, soprattutto a quelli più fragili e indifesi come gli anziani che sono la memoria storica del territorio e i bambini, il simbolo del futuro. Occhi negli occhi per qualche secondo per trovare la forza di andare avanti nonostante tutto ed impegnarsi in una difficile opera di ricostruzione materiale e morale. Perché il terremoto è anche questo: non solo distruzione degli edifici ma anche distruzione delle comunità e ferite nell’anima.

Tanti gli applausi e gli auguri per San Francesco che i presenti hanno rivolto al Santo Padre che, nella piazza del paese – dopo essersi da solo raccolto in preghiera nella zona rossa, davanti al campanile crollato della chiesa parrocchiale – ha parlato a tutti attraverso l’altoparlante di una volante della polizia. Poche parole per esprimere la vicinanza e la volontà di guardare sempre avanti, con coraggio e determinazione. Un saluto che si concluso con un breve momento di preghiera e con un nuovo abbraccio della folla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.