Olio, al via un progetto per il rilancio del settore olivicolo-oleario

La Regione Umbria dà avvio ad un “Progetto speciale per il settore olivicolo-oleario”, analogamente a quanto già fatto per la competitività e la promo-commercializzazione del vino umbro, che farà perno sulla qualità delle produzioni umbre e sulla qualità ambientale.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, ha presentato ieri il progetto recentemente approvato dalla Giunta regionale per il rilancio del settore nel corso di una riunione alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i soggetti che saranno coinvolti nel progetto: rappresentanti delle organizzazioni agricole, dei produttori biologici, Università di Perugia, Consorzio di tutela dell’olio Dop Umbria, Parco Tecnologico Agroalimentare 3A, Città dell’Olio, Strada dell’olio Dop Umbria, Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia – sezione di Spoleto, Confindustria Umbria, Unioncamere Centro Estero Umbria.

“Questo progetto – ha tenuto a sottolineare l’assessore – non nasce dalla situazione contingente di quest’annata olearia particolarmente difficile, che si chiude con un grave deficit produttivo in Umbria come in altre regioni d’Italia: su queste problematiche – ha aggiunto – continueremo a intervenire, anche presso il ministero dell’Agricoltura, per dare risposte efficaci sia in termini di risarcimento dei danni sia di prevenzione. Il progetto per il settore olivicolo-oleario si inserisce nella politica di programmazione che abbiamo portato avanti in questi anni e che si è tradotta in strumenti importanti per rafforzare l’agricoltura umbra quali il Piano zootecnico regionale, il Progetto speciale per il vino, la nuova legge regionale sugli agriturismi”.

Il Progetto dovrà individuare i punti di forza e di debolezza, gli scenari evolutivi, gli obiettivi strategici, i possibili interventi attuativi a sostegno della competitività  e della promo-commercializzazione dell’intera filiera produttiva.

“Vogliamo innanzitutto realizzare un’analisi del contesto produttivo del settore olivicolo, che rappresenta una delle filiere più importanti del sistema agroalimentare regionale – ha detto l’assessore Cecchini – L’Umbria, in cui ci sono oltre 30mila ettari di uliveti, contribuisce alla produzione nazionale di olio di pressione per circa l’1,5 per cento, ma insieme alla Toscana è sede delle più grandi imprese di trasformazione. E la nostra regione è la sola ad avere un’unica Dop regionale, divisa in cinque sottozone. Produciamo un olio di qualità, ma altrettanto importante – ha rilevato – è il valore ambientale: gli uliveti rappresentano un forte elemento identitario del nostro territorio, imprescindibile”.

“Partendo dalla fotografia del settore – ha detto l’assessore – vogliamo individuare le linee di intervento più efficaci per il suo sviluppo e perché il buon olio umbro si attesti sempre più sul mercato nazionale e internazionale”.

È previsto, pertanto, l’avvio di uno studio preliminare finalizzato alla redazione del progetto stesso che coinvolga le necessarie professionalità presenti a livello regionale.

Tra le priorità individuate nel Progetto approvato dalla Giunta regionale, e oggi condivise dai partecipanti alla riunione, c’è il rafforzamento dell’organizzazione di filiera finalizzata innanzitutto al perseguimento della qualità, alla remunerazione dei prodotti agricoli attraverso un miglior rapporto con la trasformazione e la distribuzione. Allo stesso tempo, si evidenzia la necessità di un’intensa azione di promozione che faccia leva sulle caratteristiche del prodotto, sul valore identitario dell’olivicoltura, con le sue funzioni paesaggistiche, di difesa idrogeologica, ma anche di carattere culturale e spirituale di cui l’Umbria e il francescanesimo sono portatori.

Il Progetto “potrà essere realizzato – ha spiegato l’assessore – con la messa a sistema dei strumenti finanziari disponibili sia comunitari, sia nazionali e regionali, per il rilancio e la competitività del settore da un punto di vista produttivo, ambientale, storico-culturale, paesaggistico e della qualità e salubrità dell’olio umbro. Potranno essere pertanto utilizzate a questo scopo diverse misure del nuovo Programma di Sviluppo rurale dell’Umbria, in particolare quelle relative all’ambiente, all’innovazione, alle filiere e quindi al miglioramento delle reti produttive, alla certificazione di qualità. Allo stesso tempo potranno essere impiegate le risorse del Programma di attività nazionale finanziato dall’Unione Europea”.

Al termine della riunione di ieri, è stato deciso di riconvocare un nuovo incontro in cui saranno presentate le proposte per la costituzione di un gruppo di lavoro per la redazione dello studio di fattibilità, in cui potranno essere coinvolti esperti nazionali del settore.

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