Operazione Spada: e adesso? Tutto nelle mani del vicesindaco Malafoglia

TERNI – Adesso al comando c’è il vicesindaco, Francesca Malafoglia. Sarà lei a prendere il comando di Palazzo Spada, dopo l’arresto, ai domiciliari, di Leopoldo Di Girolamo nell’ambito dell’inchiesta Spada.

Lo ha spiegato il segretario generale, Giuseppe Aronica, durante la seduta della terza commissione consiliare di questo pomeriggio, poi subito sciolta.

Il Comune è in attesa della comunicazione ufficiale del provvedimento cautelare da parte della procura alla prefettura, ma l’impedimento fisico del sindaco – ha detto il segretario – fa automaticamente scattare il passaggio di funzioni.

Inoltre l’arresto di due componenti su sei – insieme al sindaco anche l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, si trova ai domiciliari – non fa venire meno la maggioranza funzionale della giunta.
Sempre secondo quanto riferito da Aronica, anche gli altri organismi comunali, come il consiglio e le commissioni, possono regolarmente continuare a lavorare.

E adesso? Ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato, vista la presenza di alcuni appalti comunali in corso, alla base dell’arresto (ai domiciliari) deciso dal gip Federico Bona Galvagno nei confronti del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, nell’ambito dell’inchiesta “Spada”: è quanto emerge dall’ordinanza di applicazione della misura cautelare notificata oggi.
In base a quanto si apprende nelle motivazioni dell’atto – complessivamente una quarantina di pagine – si fa riferimento anche ad un altro procedimento, ancora in corso davanti al gup, che vede indagato lo stesso sindaco insieme ad altre 19 persone, sempre per turbativa d’asta, per l’appalto dello smaltimento del percolato dell’ex discarica comunale di Villa Valle.
Secondo il difensore di Di Girolamo, l’avvocato Attilio Biancifiori, “nell’ordinanza non sembrano esserci grandi elementi di novità rispetto al quadro accusatorio già emerso, in quanto le contestazioni sono sostanzialmente sempre le stesse”.
“Ad una prima lettura – continua il legale – mi sembra che ci siano validi motivi di opposizione al provvedimento, che comunque dobbiamo approfondire. In merito alla reiterazione del reato è da sottolineare che la macchina amministrativa non può fermarsi, quanto alla vicenda del percolato si dà per scontato un giudizio di responsabilità che allo stato non esiste”.

 

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