Ospedale, l’identificazione digitale del paziente arriva anche a Terni

TERNI – L’identificazione digitale del paziente è ormai attiva all’Ospedale Santa Maria di Terni. Da oggi il paziente che arriva in ospedale verrà seguito dal suo ricovero fino alle dimissioni. Il sistema informativo integra una serie di programmi informatici ed archivi di dati in un’unica procedura integrata. In questo modo gli operatori sanitari possono identificare in modo veloce, automatico e inequivocabile il paziente e tutte le attività svolte a lui associate. La nuova identificazione digitale permette così di monitorare efficacemente tutte le risorse utilizzate per ogni paziente, di avere maggior sicurezza nel trattamento del malato e di apportare cure qualitativamente migliori.

“In altre parole ora – spiega il direttore Casciari – attraverso il braccialetto elettronico identificativo e la cartella clinica informatizzata ad esso associata, il paziente viene tracciato e seguito costantemente in tutto il percorso assistenziale, dall’accesso al Pronto Soccorso alla fase diagnostica di laboratorio e strumentale, dal ricovero nel reparto di riferimento fino alla sala operatoria, quando necessario, e comunque per tutto il processo terapeutico, in particolare per la somministrazione della terapia individuale. Il sistema informatico, infatti, tiene traccia di tutti i dati e le attività associate al singolo paziente, che restano disponibili in rete, in una sorta di diario medico e infermieristico consultabile in tempo reale  dagli operatori che di volta in volta assumono la gestione del ricovero fino alla dimissione. Ciò garantisce una gestione del paziente più efficiente, una maggiore appropriatezza e qualità delle cure, con contestuale risparmio di tempo, trasparenza delle operazioni e soprattutto un aumento della sicurezza in quanto riduce drasticamente possibili errori umani in tutte le fasi diagnostico-terapeutiche e clinico-assistenziali”.

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Il vantaggio più importante e innovativo è che il nuovo sistema consente di gestire con estrema efficienza e sicurezza la procedura di somministrazione delle terapie e dei farmaci monodose al paziente. “Nessun margine di errore d’ora in poi  – precisa Casciari –  perché il farmaco prescritto dal medico sarà prodotto automaticamente dalla farmacia e arriverà al reparto in una bustina identificata da un barcode identificativo (paziente-prescrizione) che garantirà la terapia giusta al paziente giusto e all’orario giusto, con memorizzazione immediata e automatica dell’avvenuta somministrazione”. L’ospedale si è già dotato di carrelli porta-PC, che saranno utilizzati al letto del paziente per la gestione della cartella clinica e la somministrazione della terapia. Il nuovo sistema di identificazione digitale è già attivo per tutti pazienti ricoverati e per tutti coloro che accedono al pronto soccorso. Ora l’azienda ospedaliera sta estendendo a tutte le altre strutture (in modo scaglionato, anche per la necessità di formazione del personale) sia il sistema di somministrazione della terapia monodose, già attivato in quattro reparti pilota (geriatria, chirurgia toracica, chirurgia vascolare e neurochirurgia), sia il collegamento ai servizi di diagnostica per immagini e di laboratorio inizialmente attivati al Pronto Soccorso. Entro il 2016 l’ospedale sarà in grado di portare a termine anche la procedura di gestione informatica dei posti letto con rilevazione in tempo reale delle presenze e delle disponibilità nei reparti, mentre sono già in studio le possibili modalità di utilizzo del braccialetto anche per i ricoveri diurni (Day Hospital e Day Surgery). Laura Arcangeli, dirigente del Ministero della Salute, ha sottolineato che questo nuovo traguardo rappresenta un progresso quantitativo e qualitativo per l’Azienda ospedaliera di Terni (uno degli ospedali pilota per il progetto di determinazione dei costi dei nuovi IT.DRG) ed ha espresso un riconoscimento al ruolo di collaborazione svolto, nell’ambito dell’attività  di definizione e manutenzione del sistema di classificazione dei ricoveri (DRG) adeguato alla realtà ospedaliera italiana, dalla Regione Umbria e in particolare dall’ospedale di Terni, che oltre ai dati analitici fornisce importanti contributi per lo sviluppo della metodologia utilizzata.

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