Perugia, anche la videosorveglianza privata per dare la caccia ai malviventi: ecco il progetto

PERUGIA – Questa mattina, presso la sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, si è tenuta la conferenza stampa per presentare il progetto del censimento della videosorveglianza privata a Perugia. Nel corso dell’incontro sono state illustrate, anche con dimostrazioni pratiche, le modalità di comunicazione e inserimento dei dati da parte dei titolari di impianti di videosorveglianza, nonché il funzionamento della piattaforma che li censisce e mette a disposizione delle Forze dell’Ordine.

Ad illustrare le caratteristiche tecniche dell’iniziativa, condivisa con la Prefettura, è stato il dirigente Gabriele De Micheli.

La preconsiliare, tramite la quale è stato modificato il regolamento di polizia urbana, è stata approvata dalla giunta comunale lo scorso 26 aprile e, successivamente, dal Consiglio comunale nella seduta del 28 maggio.

In virtù di tale atto, in sostanza, si procede all’inserimento, all’interno del regolamento di polizia urbana, di due nuovi articoli, segnatamente il 30 “censimento impianti di videosorveglianza attivi nel territorio comunale” ed il 31 “trattamento dei dati”.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di rafforzare il sistema di videosorveglianza cittadina pubblica, costituendo accanto ad esso anche una rete di impianti privati: il censimento delle telecamere private, infatti, consentirà di ampliare notevolmente il numero degli impianti a disposizione rappresentando, per l’effetto, un ausilio basilare alle attività di indagine di magistratura e forze dell’ordine.

Il neonato art. 30 del regolamento di polizia urbana stabilisce che: “I titolari di impianti di videosorveglianza attivi nel territorio comunale sono obbligati a comunicare al Comune di Perugia, entro 60 giorni dalla loro installazione, i principali dati riferibili a detti impianti, in particolare:

– ubicazione dell’impianto;

– dati identificativi e reperibilità del titolare dell’impianto;

– dati identificativi e reperibilità del responsabile del trattamento.

La comunicazione dei predetti dati sarà effettuata con modalità semplificate mediante il loro inserimento nella sezione dedicata predisposta sul sito internet comunale, visionabile esclusivamente dalle Forze di Pubblica Sicurezza.

Con le stesse modalità e nello stesso termine di 60 giorni, il titolare dell’impianto dovrà comunicare eventuali variazioni dei dati precedentemente comunicati.

Sono esclusi dall’obbligo di comunicazione gli impianti attivi all’interno di aree private. Per impianti attivi all’interno di aree private si intendono quelli che registrano esclusivamente immagini all’interno di abitazioni private e/o loro pertinenze esclusive”.

Nel successivo articolo 31 (trattamento dei dati) si prevede, infine, che: “I dati saranno trattati nel rispetto della disciplina dettata dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, nella esclusiva disponibilità di Magistratura e Autorità di Pubblica Sicurezza per le loro attività di indagine, secondo modalità operative puntualmente concordate con il responsabile comunale del loro trattamento”.

L’obiettivo di questa iniziativa, del tutto innovativa nel panorama nazionale, è di predisporre una piattaforma che consenta di censire tutti gli impianti attivi di videosorveglianza presenti sul territorio comunale, con loro geolocalizzazione ed identificazione dei titolari e responsabili del trattamento.

Tale mappatura metterà a disposizione di Magistratura e Forze dell’Ordine un formidabile e capillare strumento di indagine, sia per ciò che riguarda l’attività di prevenzione che di repressione dei fatti criminosi; sotto quest’ultimo profilo, in particolare, sarà possibile sapere in tempo reale quali impianti di videosorveglianza sono presenti nell’area in cui si è verificato un reato e sarà, quindi, possibile acquisire subito le immagini relative, evitando la loro cancellazione che, di norma, avviene nelle successive 24 ore.

“Ben sapendo quanto sia importante e decisiva la videosorveglianza per lo svolgimento delle indagini da parte delle forze dell’ordine – ha sottolineato l’assessore Francesco Calabrese – abbiamo pensato, raccogliendo l’invito della Prefettura con cui è stato totalmente condiviso il progetto, di rafforzare la rete degli impianti pubblici aggiungendo quelli privati. Siamo certi che al termine del censimento emergeranno numeri importanti che forse molti di noi nemmeno si aspettano”.

Calabrese ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento agli uffici comunali per avere attivato un sistema per l’inserimento dei dati da parte dei cittadini molto semplice

Una volta censito l’impianto, ha sostenuto Calabrese, le forze dell’ordine, in caso di necessità, avranno la possibilità di sapere se la zona è coperta da telecamere private e, nel caso affermativo, potranno contattare direttamente il numero associato all’impianto chiedendo la conservazione delle immagini che, di norma, dopo 24 ore devono essere cancellate.

Le modifiche al regolamento sono in vigore dal 3 luglio e prevedono l’obbligo per i titolari di impianti privati di procedere al censimento entro 60 giorni. Dunque dai primi giorni di settembre Perugia avrà una copertura territoriale molto estesa e sarà attivo un sistema pubblico-privato unico nel suo genere a livello nazionale. L’auspicio è che quanto realizzato dal Comune di Perugia possa presto diventare un modello da imitare in Italia.

Il Prefetto Raffaele Cannizzaro ha riconosciuto che questa idea del censimento era già stata da lui lanciata negli anni 2012-2013 quando era in servizio in Calabria; la motivazione è che i cosiddetti “occhi privati” sono presenti nelle città in numero notevolmente maggiore rispetto a quelli pubblici. Dunque l’iniziativa di mettere in rete tutte le telecamere cittadine è intelligente, innovativa e, soprattutto, utile per le P.A. e le forze dell’ordine.

Purtroppo, nonostante gli inviti del Ministero, ancora oggi i comuni non hanno recepito l’input; è proprio per questo che Cannizzaro ha voluto ringraziare il Comune di Perugia per essersi distinto dagli altri accogliendo la proposta e realizzandola in tempi congrui.

Una conferma- ha detto- della capacità di aver saputo spesso cogliere opportunità condivise ed utili alla città.

In conclusione di conferenza, il sindaco Romizi ha inteso nuovamente ringraziare il Prefetto, che a breve lascerà Perugia per assumere un altro incarico, per la straordinaria attività compiuta nel Capoluogo Umbro. Nel contempo il sindaco, con un pizzico d’orgoglio, ha voluto ringraziare gli uffici comunali per aver dato dimostrazione, anche in questa occasione, di straordinaria professionalità.

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