Perugia, il Comune presenta il rendiconto. Giubilei: “Che fine ha fatto il bilancio di previsione?”

PERUGIA – E’ stato presentato questa mattina dalla Giunta comunale il rendiconto 2018 che  sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale entro il 30 aprile prossimo.

Il consuntivo 2018 evidenzia un risultato di amministrazione complessivo di € 85.350.000, il valore più alto registrato dall’anno 2007, che dimostra come le criticità iniziali al momento dell’insediamento siano in gran parte superate, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il comune, ma anche di ridurre la leva fiscale sui cittadini.

La difficile situazione di liquidità, che vedeva l’Ente esposto per circa 40 milioni di euro alla fine del 2013, ha registrato a fine 2018 un’anticipazione di Tesoreria e utilizzo di fondi vincolati di 13.940.000 di euro, con un miglioramento di quasi 26 milioni di euro. Dai dati dell’anticipazione per il 2019, si annuncia un recupero integrale della stessa già dal mese di giugno 2019 grazie all’attuale manovra di bilancio.

Il disavanzo tecnico rilevato all’inizio della consiliatura di € 34.648.000, che si è previsto di ripianare in 28 anni con un recupero di 1.237.000 euro all’anno, a fine 2018 ammonta a € 26.683.000 con un maggior recupero di oltre 3 milioni rispetto a quanto preventivato. Inoltre, anche nel corso del 2019 il ripiano sarà maggiore di oltre 2 milioni di euro rispetto alla quota standard; in tal modo si stima che a fine 2019 il disavanzo da recuperare ammonterà a circa 22 milioni di euro con un ripiano complessivamente superiore di circa 5 milioni rispetto a quanto inizialmente previsto.

Il fondo crediti di dubbia esigibilità, che a fine 2013 ammontava a € 7.613.000, registra a fine 2018 un valore di € 96.202.000, importo destinato a superare abbondantemente quota 100 milioni con lo stanziamento di oltre 15 milioni di euro effettuato per l’anno 2019. Il fondo potrà quindi offrire piena copertura al monte crediti di difficile esazione contribuendo a rendere maggiormente solidi i conti del Comune di Perugia. Se poi si tiene conto anche degli altri stanziamenti prudenziali ai fondi rischi, la cifra a fine 2018 raggiunge quasi 99 milioni di euro.

Anche i tempi di pagamento verso terzi sono migliorati. Se alla data di insediamento dell’attuale Amministrazione registravano, infatti, circa 80 giorni di ritardo, risultano oggi molto più tempestivi e nel rispetto della normativa, con i conseguenti benefici per gli operatori economici.

L’indebitamento del Comune, che a fine 2013 superava i 133 milioni di euro, si assesta a fine 2018 a € 101.136.000 con un incidenza pro capite che si è quindi ridotta da € 801 a € 604; tutto ciò nonostante i nuovi mutui contratti per sostenere le numerose manutenzioni straordinarie effettuate sulle strutture scolastiche, secondo il piano varato nel 2016 per circa 26 milioni di euro e su altri beni pubblici.

Infine, sul lato della spesa corrente si evidenzia il costante e quotidiano lavoro posto in essere dall’Amministrazione Comunale al fine di ridurre e contenere la spesa senza tuttavia incidere sul livello dei servizi offerti ai cittadini, ma anzi cercando di migliorarlo e renderlo più efficiente: la spesa corrente, infatti, a fine 2013 superava i 178 milioni di euro, mentre a fine 2018 la stessa espone un valore complessivo di € 155.558.000 con un risparmio di quasi 23 milioni di euro. D’altro canto, i servizi sociali per le fasce svantaggiate sono stati incrementati, con stanziamenti che sono passati da 9 a 15 milioni di euro.

Tali risultati devono, peraltro, tenere conto della drastica riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali che dall’anno 2014 ha fatto registrare un – 53% (oltre 60% se si considerano anche le annualità precedenti). Basti pensare che nel 2014 i trasferimenti da parte dello Stato al Comune di Perugia ammontavano ad € 33.880.000, mentre nel 2018 gli stessi sono stati di € 15.164.000.

Anche sul fronte degli investimenti, a fine 2018, l’ammontare degli investimenti effettuati, in corso di realizzazione e comunque finanziati si aggira complessivamente intorno ai 100 milioni di euro.

Anche sul lato dell’evasione fiscale, il comune di Perugia ha recuperato nel 2018 circa 5 milioni di Tari e 5,6 di Imu e ha inviato ruoli per quasi 18 milioni contro i 4 dell’anno precedente. Resta, comunque, la criticità della riscossione al cui miglioramento comunque si è lavorato, incrociando le banche dati e informatizzando l’intero sistema, come mai era stato fatto prima e che, in ogni caso, rappresenta una problematica comune a tutti i comuni a livello nazionale.

Giubilei – “Siamo ad aprile inoltrato e l’amministrazione comunale non ha ancora presentato il bilancio di previsione 2019-2021, che invece doveva essere approvato entro il 31 di marzo. Una situazione molto grave, che attesta come a Perugia il Comune sia abbandonato alle incertezze di chi si sta rivelando sempre più incapace di programmare l’utilizzo dei soldi dei cittadini”, dice Giubilei.

“Intanto il sindaco presenta alla stampa un rendiconto 2018 dagli aspetti molto nebulosi. Dopo 5 anni di governo infruttuoso della città cerca ancora di dare la colpa a chi ha amministrato Perugia prima di lui. Sia chiaro che Romizi per 10 anni è stato all’opposizione. Se c’è stato un “buco di bilancio” come mai non si era accorto di nulla e perché non è mai intervenuta la Corte dei Conti? Nel 2014 Romizi aveva promesso di abbassare le tasse, cosa che non ha fatto (anzi in diversi casi le tariffe dei servizi comunali sono aumentate). Anche su questo aspetto puntare il dito altrove non servirà a distogliere da sé l’attenzione dei cittadini”.