Perugia, inchiesta mense: nelle accuse anche “falso ideologico”

PERUGIA – Emergono dettagli sempre più inquietanti all’interno dell’inchiesta sulle mense delle scuole del Comune di Perugia. Tra le ipotesi di reato contestate c’è anche frode nelle pubbliche forniture per la violazione di “quanto previsto nel capitolato in ordine alla qualità, alla provenienza e alla quantità…”. Quindi secondo i Nas e la Procura ai bambini sarebbe stato servito qualcosa di diverso da quanto previsto e dovuto. Ma c’è di più. All’amministratore delegato della Al Foods Srl viene contestato il reato di “falso ideologico”. Secondo l’accusa avrebbe attestato falsamente nella domanda di partecipazione alla gara d’appalto del servizio di mensa scolastica del Comune di Perugia di non aver commesso “alcun errore grave nell’esercizio dell’attività professionale” ma in realtà, proprio per un grave errore professionale commesso nel servizio di refezione scolastica dei comuni di Ardea e Pomezia, la ditta All Foods era stata dichiarata decaduta dal servizio  per inadempimento e grave negligenza, con la decadenza confermata dal Tar e dal Consiglio di Stato.

Non sono mancate intanto le reazioni politiche. Oltre al Pd, anche il M5S sale sugli scudi. “Giunta e dirigenti competenti non avevano adempiuto alla direttiva del consiglio e non avevano strutturato alcun monitoraggio permanente. La Asl nei controlli ha rinvenuto in alcuni casi grammature non rispettate. Ma come poteva accorgersene il Comune che verificava le porzioni senza bilancia?”. Il Movimento 5 Stelle ricorda che il dirigente chiamato dalla commissione non si è presentato ma aveva annunciato l’adozione di una carta di servizi ancora inesistente.

Intanto Romizi lunedì farà il punto con i dirigenti e valuterà attentamente il da farsi.

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