Riorganizzazione Enel, in vista tagli consistenti per l’Umbria

Il processo di riorganizzazione della rete elettrica in Umbria non piace ai sindacati. L’Enel, infatti, è intenzionata a cancellare le zone di Foligno e Terni, le tre unità operative di Magione, Spoleto e Orvieto e l’esercizio di Perugia del distaccamento regionale di Perugia. Questo il quadro che è emerso nel corso degli attivi unitari regionali e territoriali delle categorie degli elettrici Filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, che si sono riuniti nei giorni scorsi a Foligno.

L’azienda ha presentato questi interventi organizzativi come “funzionali a garantire, nel mutato contesto di riferimento, il perseguimento dei più elevati livelli di eccellenza ed efficienza operativa”, ma i sindacati leggono nel piano come obiettivo principale perseguito quello di un forte ridimensionamento della presenza di Enel in Umbria con il conseguente calo di investimenti e numero di addetti.

Filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil chiedono quindi massima attenzione e un intervento urgente da parte delle istituzioni, in primo luogo della Regione.

Se a livello nazionale la nuova organizzazione prevede un taglio a livello nazionale di circa il 33 per cento delle zone e delle unità operative, “in Umbria – evidenziano le segreterie – tale taglio raggiunge, in maniera assolutamente pretestuosa ed ingiustificata, circa il 67 per cento per le zone e circa il 43 per cento per le unità operative. Da questo risulta evidente la maggiore penalizzazione riservata alla nostra regione che da sempre ha invece dimostrato, attraverso dati oggettivi e certificati, di essere fra le migliori come qualità del servizio e risultati ottenuti.

Gli attivi unitari sono stati l’occasione anche di un’analisi accurata dei parametri tecnico numerici che Enel evidenzia nei documenti consegnati. “La nuova Zona Umbria –evidenziano dalle segreterie – oltre alla particolare ampiezza territoriale rispetto ad altre del territorio nazionale, raggiunge un numero di clienti di circa 480 mila a differenza di zone che vengono confermate con solo 210 mila clienti. Inoltre con la scomparsa del distaccamento Esercizio Rete di Perugia e l’accentramento totale di funzioni strategiche e funzionali presso l’Esercizio di Firenze nell’ambito della DTR Toscana–Umbria, scompare dalla nostra regione ogni posizione di rilievo. “In particolare – sottolineano con preoccupazione i sindacati – si perdono definitivamente figure con responsabilità e potere decisionale diretto che rappresentano l’azienda a livello locale. Tali figure sono necessarie per garantire un coordinamento funzionale a livello regionale per meglio gestire il monitoraggio e l’assetto della rete, l’analisi immediata degli eventi, gli impatti ambientali delle reti e un efficace e puntuale rapporto di coordinamento con la Protezione civile regionale in caso di situazioni di emergenza ad oggi sempre più frequenti”.

Per questo, i sindacati sono convinti che in Umbria sussistano le condizioni oggettive per il mantenimento di due zone e di uno dei due uffici previsti dalla nuova organizzazione nell’ambito dell’esercizio rete.

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