Tasi, decise le aliquote in Umbria, a Perugia più cara dell’Imu

Il puzzle è servito. Anche in Umbria tutti i Comuni, chi prima e chi all’ultimo tuffo, sono riusciti a rispettare la scadenza del 10 settembre per l’approvazione delle aliquote delle tasse comunali. Il rispetto di questa scadenza consentirà ai Comuni di incassare la prima rata Tasi entro il 16 ottobre. Ora arrivano le note dolenti per i contribuenti, non solo perché è difficile fare paragoni rispetto all’anno scorso, ma anche perché è davvero complicato il calcolo soprattutto dalla Tasi, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014. Se la tassa fa riferimento ai servizi indivisibili, vale a dire l’illuminazione pubblica, il verde pubblico, la viabilità e la circolazione stradale, la polizia municipale, i servizi anagrafici, è anche vero che questa graverà sul “mattone”. L’imposta, infatti, è dovuta da chi occupa l’immobile, sia esso proprietario o inquilino, seppure in percentuali diverse (a Terni l’80% sul proprietario e il 20 sull’inquilino). I principali Comuni umbri hanno deciso di applicare l’aliquota del 2,5 per mille (l’aliquota più alta) ma su questa hanno previsto anche una serie di deduzioni e detrazioni che fanno riferimento sia alla rendita catastale degli immobili, sia alla composizione del nucleo familiare.

Va ricordato che la Tasi è una delle tre componenti della Iuc, l’imposta unica comunale, che include oltre alla tassa sui servizi indivisibili, la Tari, la nuova tassa sui rifiuti e l’Imu.

Intanto, proprio in questi giorni, si sono moltiplicati studi, analisi e proiezioni sui nuovi tributi. Secondo la Cgia di Mestre in due Comuni capoluogo su 3 la Tasi sarà più leggera dell’Imu. Il confronto viene effettuato tra quanto verrà versato quest’anno dai proprietari di prima casa con la Tasi e quanto hanno versato nel 2012 con l’Imu. Su 76 Comuni esaminati (Terni non è stato incluso perché ha approvato le aliquote lunedì sera), il 49 casi tra cui Bologna, Roma, Torino, Milano e Genova, il nuovo tributo è meno oneroso.

Non è così, per Perugia, che viene inclusa nell’elenco dei 27 Comuni dove di registra un aumento del 41%. A fronte dei 266 euro medi pagati con l’Imu nel 2012 si passa ai 308 della Tasi nel 2014.

“Se si considera che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l’Imu sulla prima casa – dice il segretario della Cgia di Maestre, Giuseppe Bortolussi – gli importi previsti dalla Tasi per l’anno in corso rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie”.

In generale va osservato che, rispetto all’Imu, la Tasi presenta un’aliquota massima più bassa (0,33%, ma quello che si incassa sopra lo 0,25% deve essere destinato alle detrazioni a favore di fasce sociali individuate autonomamente da ciascun comune), ma anche le detrazioni sono minori.
Secondo la Cgia di sicuro pagano di più le prime abitazioni di tipo popolare (categoria catastale A4), la cui bassa rendita determinava nel 2012 un’Imu inferiore alla detrazione di 200 euro, mentre con la Tasi in moltissimi casi non sarà così. Ma anche la parte maggioritaria delle abitazioni di tipo economico (A3) subirà un aggravio, mentre a pagare una Tasi superiore all’Imu 2012 sarà una quota di minoranza delle abitazioni civili (categoria catastale A2).
La spiegazione va ricercata nel fatto che nel pagamento dell’Imu, la detrazione di 200 euro fissi ad abitazioni diminuiva la sua importanza relativa man mano che aumentava la rendita catastale dell’immobile. Le detrazioni sulla Tasi, invece, quando ci sono (ogni comune decide autonomamente e quindi la casistica è infinita), in generale sono inferiori ai 200 euro dell’Imu. Così è penalizzato chi, avendo un’Imu bassa, aveva la detrazione di 200 euro, mentre ora la minore aliquota della Tasi rispetto all’Imu non compensa detrazioni, assai più basse dei 200 euro.

Dando un’occhiata alle aliquote Perugia, Bastia Umbra e Corciano hanno applicato l’aliquota massima (0,33%) tasi sulle prime abitazioni. A Corciano, dove c’è anche un’aliquota agevolata per le attività economiche che si trovano in centro, si prevedono detrazioni per gli immobili abitativi in base alla loro rendita (più e elevata la rendita, più basse sono le detrazioni e il contrario), così come a Perugia, dove però non ci sono detrazioni se la rendita dell’immobile supera i 450 euro. Sono poi previste detrazioni per ogni figlio fino a 25 anni d’età abitante nell’immobile.

L’aliquota più bassa è quella applicata a Gualdo Cattaneo (0,1%), ma non sono previste detrazioni di alcun tipo.
Aliquota elevata a Torgiano (0,3%) mentre a Città di Castello aliquota sulle prime case allo 0,25% e nessuna detrazione in base alla rendita dell’immobile, ma una detrazione fissa di 60 euro, più 50 euro per ogni figlio under 26 convivente.

L’aliquota più elevata (0,4%) è applicata a Narni.

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