Tavoli all’aperto e movida in Umbria, tra regole e divieti, il dilemma delle Amministrazioni

E’ da sempre il problema dell’estate, l’eterna ricerca dell’equilibrio tra i due pesi sul piatto della stessa bilancia: la movida e decoro urbano o, se si vuole, tra le esigenze degli esercizi pubblici e la tutela dei monumenti e della tranquillità dei residenti. Quello che sta succedendo in questi giorni a Roma è cosa ben nota nei Comuni umbri: la battaglia per i tavolini all’aperto. Nella Capitale, infatti, è “rivoluzione” dopo che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di 15 titolari di gelaterie, pizzerie e ristoranti di piazza Navona che avevano chiesto l’annullamento dei provvedimenti con cui il Comune imponeva la chiusura per cinque giorni e il ridimensionamento dei tavolini. Provvedimenti adottati dalla giunta Alemanno e che oggi il sindaco Marino invita a rispettare.

In Umbria quella degli esercizi pubblici per l’occupazione del suolo pubblico è una battaglia che parte da lontano e che ogni Comune ha risolto in maniera diversa. Le amministrazioni si sono dotate di regolamenti ad hoc ma ora sembra che questi non siano più sufficienti per garantire il rispetto e il decoro urbano. In diversi centri dell’Umbria, infatti, in questa estate è esplosa la questione della regolamentazione della movida. Gli eccessi, che nulla hanno a che vedere con il divertimento, con i diritti degli operatori economici e con il rispetto della quiete degli abitanti dei centri storici, hanno sollevato le reazioni di diverse associazioni e residenti che, esasperati, hanno chiesto ai Comuni di intervenire. A Foligno c’è già stato un primo confronto pubblico tra le associazioni e l’amministrazione comunale. “Il nostro obiettivo – dice il sindaco Mismetti – è quello di individuare una serie di azioni che possano migliorare la situazione mantenendo la vivibilità nel centro storico”.

Le associazioni chiedono regole più stringenti per quanto riguarda gli orari, anche, sull’esposizione dei tavolini all’aperto.

Stanno lavorando a una proposta da sottoporre al Comune, anche un gruppo di residenti del centro di Terni e la Confcommercio. Qui l’amministrazione comunale, con un’ordinanza del novembre 2013, ha consentito l’uso dei tavolini all’aperto non solo d’estate ma per tutto l’anno. Ma il problema, secondo quanto sostengono i residenti, sta nella somministrazione degli alcolici nei locali a tutte le ore. Per questo chiedono di adottare dei regolamenti che vietano la vendita e il consumo per strada dell’alcol dopo una certa ora. I titolari dei locali, dal canto loro, sulla questione della movida in questi giorni hanno incontrato l’assessore alla polizia municipale Falchetti Ballerani. La partita è tutta da giocare.

A Perugia come ad Orvieto, dove al decoro urbano, si associa un’esigenza più stringente di tutelare il patrimonio artistico paesaggistico, c’è un regolamento molto preciso sulla collocazione dei tavolini all’aperto. Non solo vengono fissate delle misure ben definite sulle distanze ma, come nel caso di Perugia, viene specificato che “nelle adiacenze degli immobili di pregio monumentale storico e artistico deve essere lasciato spazio per permettere la visuale prospettica e garantire la fascia di rispetto libera da arredi”. Sulla vita notturna a Perugia e la regolamentazione, si dovrebbe aprire un capitolo a sé. Per ora la questione resta aperta.

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