Terremoto, a due anni dal sisma il bilancio dei Vigili del fuoco: 20mila interventi

NORCIA – I vigili del fuoco sono stati il pezzo dello Stato tra i più attivi nel dopo terremoto. A due anni di distanza dal sisma del 24 agosto, viene tracciato un bilancio delle attività svolte. Tra queste il recupero delle opere  nei vari Comuni della Valnerina, unitamente alle attività di assistenza alla popolazione per il recupero dei beni di prima necessità dalle proprie abitazioni alla rimozione di alcune parti pericolanti che impediscono l’uso di spazi sottostanti, alle prime verifiche di stabilità per definire se l’immobile  è ancora utilizzabile oppure deve essere lasciato libero sono le attività che  hanno visto in campo i vigili del fuoco presenti in  Valnerina.

Si è raggiunto, per diversi mesi,  anche il numero di  250 unità VF presenti in Valnerina, di cui una buona parte  proveniente da altri Comandi provinciali ed inviati in Umbria dal centro Operativo nazionale dei vigili del fuoco con sede al Ministero dell’Interno.

Oltre  alle attività di verifica e  messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati, il recupero di effetti di prima necessità e di piccoli  arredi o di attrezzature l’ attività per portare  in salvo anche numerose opere  a cominciare  dalle reliquie di S. Benedetto hanno impegnato a lungo i vigili del fuoco.

A Norcia la torre civica  annessa al municipio a cui si sta mettendo mano in questi giorni per la ricostruzione era stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco per consentire le operazioni di messa in sicurezza poi eseguite sempre dai vigili del  fuoco sulla Basilica di San Benedetto.

L’attività dei VVF ha riguardato, anche se in misura diversa, tutti i Comuni del comprensorio o e per ottimizzare le risorse, oltre al campo base di  Norcia sono stati attivi per lunghi periodi  altri presidi  a Preci ed a Cascia.

Con gli UCL (unità comando locale) in queste realtà  sono state  raccolte e gestite le  richieste dei cittadini provvedendo all’invio sul posto le squadre operative. A Norcia per  facilitare le operazioni di accesso alla zona rossa per il recupero dei beni di prima necessità sono state attivate due postazioni con UCL uno a Porta Romana e l’altro nella zona contrapposta di Porta Ascolana.

A seguito degli eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale il 24 agosto del 2016, oltre alle attività di soccorso alla popolazione, sono state avviati, con immediatezza, gli interventi di messa in sicurezza e recupero di beni relativi al patrimonio artistico e culturale coinvolti.

In particolare le attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono effettuate in perfetta sintonia e armonia con la Soprintendenza ai beni culturali grazie anche all’ordinanza n. 393 del 13 settembre 2016 con cui il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ha nominato:

Per i Beni culturali: il Soggetto Attuatore per l’organizzazione, la mobilitazione, il dispiegamento operativo e l’organizzazione del Ministero sui territori delle regioni interessate

Per i Vigili del Fuoco: il Soggetto Attuatore per l’organizzazione, la mobilitazione e il dispiegamento operativo dei Vigili del Fuoco in merito per la realizzazione di Contromisure tecniche urgenti sugli edifici

I due Soggetti attuatori hanno collaborato per la progettazione e alla programmazione degli interventi sui beni culturali immobili e del recupero dei beni culturali mobili.

I Vigili del Fuoco hanno altresì collaborano anche all’esecuzione delle attività di intervento e recupero.

Si segnala che, in Umbria, le scosse sismiche del 24 agosto 2016 non hanno fortunatamente provocato  danni particolarmente estesi e devastanti. Questo ha consentito ai Vigili del Fuoco di intervenire con immediatezza e di poter dedicare risorse, da subito utilizzabili, sia per la messa in sicurezza che nel recupero di beni.

Questa importante attività ha fatto si che, con la successiva forte scossa del 30 ottobre che ha fortemente colpito il territorio umbro, molti edifici già messi in sicurezza siano stati preservati da un  certo e inevitabile crollo o danno irreversibile. Inoltre in questa fase, il pronto intervento ha consentito di poter recuperare innumerevoli opere d’arte conservate nelle Chiese e in alcuni depositi temporanei nei quali la soprintendenza aveva custodito quelle recuperate dal precedente sisma del 1997.

PRINCIPALI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E CONSOLIDAMENTO – Subito dopo il sisma del 24 agosto 2016, oltre alle attività di assistenza alla popolazione, il personale del COA di Norcia si è subito attivato per fronteggiare le richieste di messa in sicurezza degli edifici tutelati danneggiati dal sisma e, per il recupero delle opere d’arte mobili che si trovavano all’interno di strutture inagibili.

Le opere provvisionali, avviate a pochi giorni dal sisma, per la riduzione della vulnerabilità sismica approntate nel campanile della chiesa di Castelluccio di Norcia, sono state le prime ad essere effettuate in tutto il cratere Umbria-Marche-Lazio.

In totale, gli interventi di rilievo di messa in sicurezza e consolidamento effettuati su strutture del MIBACT sono stati circa 80.

Molti degli interventi di messa in sicurezza e consolidamento sono stati effettuati sotto il coordinamento del N.I.S. dei Vigili del Fuoco (Nucleo Interventi Speciali) che ha provveduto a censire gli edifici danneggiati, valutato l’entità del danno e progettato gli interventi di messa in sicurezza e consolidamento. Queste attività sono state svolte in collaborazione con la Soprintendenza e, in alcuni casi con il supporto delle Università.

A tale attività sono seguiti i lavori di esecuzione degli interventi da parte di squadre dei Vigili del Fuoco

Nel dettaglio, dal 26/08/2016 a 30/06/2017 il NIS  (Nucleo Interventi speciali  dei vigili del fuoco) si è occupato di 37 opere nella Regione Umbria colpite da sisma. Di queste 37 opere 15, per importanza, urgenza e complessità, sono state seguite dal NIS per tutta la durata dell’intervento. Prevalentemente trattasi di opere di rilevanza storico artistica.

  • n. 5 opere a Norcia centro storico
  • n. 1 opera a Norcia fr. Preci
  • n. 1 opera a Norcia fr. Ancarano
  • n. 1 opera a Norcia fr. San Pellegrino
  • n. 5 opere a Cascia
  • n. 2 opere a Preci

tra queste, quelle di maggiore interesse sono:

–                Basilica di San Benedetto di Norcia;

–                Concattredrale di Sante Maria Argentea di Norcia;

–                Campanile di Sant’Antonio di Norcia;

–                Cimitero Monumentale di Sant’Eutizio di Preci;

–                Monastero di Sant’Eutizio di Preci;

–                Torre civica di Norcia;

–                Santuario di santa Rita a Cascia;

–                Chiesa di Sant’Andrea di Campi, Preci;

–                Chiesa di Sant’Antonio a Frascaro, Norcia;

–                Campanile della Chiesa di San Francesco di Cascia;

–                Campanile della Chiesa di Sant’Antonio di Cascia;

–                Chiesa di San Giovanni di Castelvecchio, Preci;

 

ALTRE ATTIVITA’ – Per il ripristino degli accessi ad alcune zone dei centri abitati è stato necessario procedere alla demolizione dei fabbricati dichiarati non più recuperabili, così come in alcuni edifici isolati è stato necessario  demolire parti del fabbricato per poi procedere alla messa in sicurezza e quindi al  recupero per il riuso della parte ancora idonea.

Da alcuni mesi queste operazioni,  sono in corso  con  personale e mezzi dei vigili del fuoco e con l’ausilio di alcuni mezzi speciali messi a disposizione dalla Regione Umbria. Si tratta di una attività resa complessa non solo per le caratteristiche degli edifici ma  anche per il contesto edilizio in cui gli stessi si trovano oltre che l’elevato grado di distruzione presente come nel caso di Castelluccio di Norcia.

Queste operazioni sono state eseguite a seguito di specifiche ordinanze  emanate dai Sindaci e dopo puntuali valutazioni effettuati da gruppi di tecnici.

La statistica, a due anni dal sisma del 2016 evidenzia alcune particolarità  degli oltre 20.000  interventi effettuati dai VVF nel comprensorio della Valnerina a cui sia aggiungo quelli effettuati nelle zone di Spoleto e Foligno:  Oltre 13.000 per recupero di beni e masserizie; circa 3.000 verifiche di stabilità oltre 4.000 per tipologie  varie di assistenza alla popolazione.

L’intera attività è stata  coordinata, a livello regionale dal direttore regionale dei vigili del fuoco ing. Raffaele Ruggiero con la con la collaborazione dei Comandanti provinciali di Perugia e Terni  e del comandante del Comando Operativo Avanzato che è stato attivato dai primi giorni dal sisma  e che ancora oggi opera seppur in forma residuale.

A Norcia è ancora presente un presidio dei vigili del fuoco permanenti di circa unità 10  di cui  5 unità impiegate nelle operazioni di messa in sicurezza e di demolizione; le restanti 5, unitamente ai vigili volontari del locale distaccamento, provvedono per il soccorso e per le altre attività di assistenza  richieste dalla popolazione della Valnerina.

 

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