Troppi incidenti sul lavoro all’Ast di Terni, i sindacati: “Organizzazione poco chiara del lavoro”

TERNI – Troppi incidenti sul lavoro all’Ast, colpa dell’approssimazione della dirigenza Ast. Lo dice la Rsu Fiom Cgil, con una presa di posizione che mette sotto accusa la gestione. “Quanto accaduto negli ultimi giorni é l’ennesima dimostrazione dell’approssimazione, da parte del management di AST, in merito alla gestione complessiva del sito siderurgico.  Oltre alla mancanza di chiarezza sulle strategie industriali e di risposte ai lavoratori attraverso la contrattazione aziendale, si evidenzia in modo lampante una gestione delle attività quotidiane confusionaria e contraddittoria, aggravata da un sistema di relazioni sindacali ormai ai minimi storici”.

“Il fatto che siano avvenuti degli incidenti sul lavoro, in un arco di tempo strettissimo, é anche dovuto, a nostro avviso, ad una organizzazione del lavoro non chiara, con organici e forza lavoro non sempre giustamente dimensionati, ritmi di lavoro a volte esasperati, turni ed orari che spesso si modificano repentinamente, un uso della formazione e dell’affiancamento non regolare ed equilibrato. Tutti fanno tutto e questo poi genera confusione, insicurezza e fa aumentare il rischio dell’errore e dell’infortunio. Il fatto che a fronte degli incidenti accaduti, solo dopo aver sollecitato l’azienda con un comunicato di denuncia e apposite richieste di incontro da parte della RSU sia stato possibile avere la convocazione di incontri sindacali specifici per esaminare l’accaduto, dà il senso della superficialitá presente in azienda e conferma l’inesistente sistema di corrette relazioni sindacali”.

“É ormai appurato che l’azienda, molto attenta alla propria immagine e a far transitare slogan positivi esternamente alla fabbrica, non intende confrontarsi con il sindacato, né tantomeno affrontare discussioni finalizzate a trovare soluzioni alle problematiche esistenti. Ormai da tempo registriamo atteggiamenti intimidatori e minacce continue di lettere di richiamo e provvedimenti disciplinari: è il leitmotive del momento, in particolare nelle aree produttive dello stabilimento. Così come imperversa un atteggiamento caratterizzato esclusivamente dall’unilateralitá nelle decisioni e nelle scelte. Scelte e decisioni contraddittorie rispetto a ciò che si dice e spesso contraddittorie addirittura nelle modalitá di gestione tra diversi reparti. É assurdo che un’azienda propagandi trasparenza e regole certe, ma poi sia la prima che procede unilateralmente a cambi di mansione, riconoscimenti economici, nuovi inquadramenti professionali e avanzamenti di carriera”.

“Se da un lato si sostiene, giustamente, la necessità di procedure trasparenti e si utilizza il job posting come strumento di selezione e valutazione, é incomprensibile come sia possibile che l’assegnazione delle responsabilità e i riconoscimenti professionali dipendano esclusivamente dalla valutazione soggettiva che il capo reparto compie verso le maestranze che in quel momento gestisce. Pensiamo che tutto questo, oltre a non essere serio, genera confusione nei diversi reparti, inasprisce rapporti e relazioni tra lavoratori e sicurtamente non aiuta a creare il giusto clima lavorativo per vincere le sfide che AST ha nei confronti del mercato e degli altri competitori”.

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