Umbria Jazz 2016, ecco il programma. Edizione stellare

Il testimone del jazz in Umbria passa come al solito da Orvieto a Perugia ma stavolta con una tappa intermedia inedita quanto importante: la Cina, dove Umbria Jazz tra aprile e maggio ha tenuto una serie di eventi all’interno di un più complessivo progetto di promozione regionale.

Si aprono nuove frontiere e si spalancano spazi immensi in cui far risuonare le note di libertà e vicinanza tra mondi diversi che solo il jazz, o il jazz come nessun’altra musica, può sprigionare.

Umbria Jazz 16 però adesso mette tutto da parte e pensa al presente con una edizione che promette tanta buona musica e grandi numeri. Come ogni anno a luglio arriva l’evento chiave del complesso sistema Umbria Jazz. L’edizione estiva riporta a Perugia la musica, i grandi artisti ed il pubblico che li ama, e soprattutto quell’atmosfera unica che fa dell’acropoli perugina una piccola grande capitale del jazz.

Torna a battere con Umbria Jazz il cuore di una regione che da quarantatré anni ha come colonna sonora quello che senza alcun dubbio è il linguaggio musicale della contemporaneità. Umbria Jazz è prima di tutto questo. È un miracolo di passione competenze e lavoro che si rinnova ogni anno.

Non si tocca la formula, quella ormai famosa dei “tre festival in uno”, che vede concentrati all’Arena Santa Giuliana gli eventi di maggiore richiamo, nei teatri (Morlacchi e Pavone) i concerti più specialistici e nei palchi all’aperto (dove tutto è gratuito) l’intrattenimento popolare.

Ma quest’anno c’è un motivo in più, tale da caratterizzare fortemente l’edizione 2016. Tornano due delle più prestigiose location che hanno fatto parte in passato della storia del festival: la Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria, il cuore della storia e dell’arte di Perugia e dell’Umbria, e la Basilica benedettina di San Pietro, spazio unico per bellezza e spiritualità, nonché dotato di una acustica che ha del miracoloso.

Umbria Jazz si riprende questi due luoghi con il rispetto che meritano ma con grande entusiasmo perché l’idea di fondo su cui è da sempre costruita l’identità del festival (l’intreccio inestricabile tra la musica e gli spazzi) trova qui la sua sublimazione.

Il fenomeno pop Mika (biglietti esauriti), un ragazzino indonesiano di 13 anni che ha rischiato di vincere un Grammy (Joey Alexander), un progetto di Paolo Fresu sulle laude medievali in prima assoluta, Chick Corea che festeggia con una superband il settantacinquesimo compleanno, partnership inedite come quelle tra Brad Meldhau e John Scofield (con Mark Guiliana) e tra Branford Marsalis e Kurt Elling, l’orchestra del Conservatorio perugino in un omaggio a Duke Ellington ed all’anniversario di William Shakespeare.

È solo una parte del cartellone di Umbria Jazz 16 (Perugia, 8- 17 luglio) presentato oggi nella Galleria Nazionale dell’Umbria che sarà la location dei concerti di mezzogiorno.

Il festival verrà inaugurato da Massimo Ranieri con “Malia”, una rilettura delle canzoni napoletane in chiave jazz con un quintetto che comprende Enrico Rava, e tra le altre star propone Diana Krall, Buddy Guy, George Clinton, Melody Gardot, Il duo Pat Metheny – Ron Carter, i ricostituiti Steps Ahead, Marcus Miller, Kamasi Washington, l’astro nascente Jacob Collier.

Molti gli italiani, da Stefano Bollani (con una dedica alla musica napoletana), ancora Rava con il nuovo e giovane quartetto, Roberto Gatto, il quartetto Golden Circle, Fabrizio Bosso, Ezio Bosso, Mauro Ottolini con una colonna sonora originale scritta apposta per un film di Buster Keaton, Karima con il trio di Dado Moroni, i Funk Off, i tre pianisti Giovanni Guidi, Claudio Filippini e Mirko Signorile che intendono donare un pianoforte a L’Aquila, il nuovo quintetto Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella.

In equilibrio tra jazz e musica classica è il duo Ramin Barahmi – Danilo Rea con un programma di musiche di Bach.

Come da tradizione nutrito il programma dei concerti all’aperto e gratuiti, eredi dell’anima stradaiola della prima Umbria Jazz, tra i quali spiccano Fred Wesley, a lungo trombonista di Ike e Tina Turner e poi di James Brown, Ray Gelato, Pedrito Martinez, Allan Harris.

Infine, per il trentunesimo anno, i corsi del Berklee Collegej of Music di Boston permetteranno a circa 200 ragazzi di approfondire il linguaggio del jazz con gli insegnanti ed il metodo didattico della più famosa scuola di musica popolare americana.

Una attenzione ai giovani testimoniata anche dalla quinta edizione del Conad Jazz Contest che permette ai nuovi talenti di usufruire della vetrina del festival per farsi conoscere dal grande pubblico.

Gli artisti in programma: DIANA KRALL, MASSIMO RANIERI, MIKA, BUDDY GUY, JOHN SCOFIELD/BRAD MEHLDAU/MARK GUILIANA, KAMASI WASHINGTON, PAT METHENY/RON CARTER, ENRICO RAVA, BRANFORD MARSALIS/KURT ELLING, MELODY GARDOT, GEORGE CLINTON, STEPS AHEAD, MARCUS MILLER, STEFANO BOLLANI, CHICK COREA, RAMIN BAHRAMI/DANILO REA, FABRIZIO BOSSO, PAOLO FRESU, GIANLUCA PETRELLA E MOLTI ALTRI.

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