Colussi, i sindacati avviano un percorso per scongiurare eventuali esuberi di personale

Preoccupazione della Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil per la situazione che sta attraversando la Colussi, la più importante realtà produttiva umbra per biscotti e prodotti da forno. In particolare, l’attenzione viene posta sull’importante calo di volume che si sta verificando nel sito di Petrignano. “A confermare questa situazione – sottolineano Dario Bruschi (Fai Cisl), Michele Greco (Flai Cgil) e Daniele Marcaccioli (Uila Uil)- sono i dati illustrati dall’azienda nel corso dell’ultimo incontro che si è tenuto nei giorni scorsi. Alla luce di questo, abbiamo deciso di avviare una serie di iniziative, partendo dalle assemblee con i lavoratori nello stabilimento di Petrignano”.
A seguito del coinvolgimento dei lavoratori, i sindacati invieranno al nuovo assessore regionale una richiesta di incontro per trattare della questione e per avviare un percorso condiviso di apertura di un tavolo al Ministero. “Anche questa vicenda –spiegano Bruschi, Greco e Marcaccioli- si sta trasformando in una vera e propria vertenza occupazionale. La questione si fa particolarmente grave soprattutto perché questi lavoratori sono già con contratto di solidarietà e hanno rinunciato a una fetta importante di salario per riuscire a rilanciare la competitività aziendale nel tentativo di far ritornare nello stabilimento gli importanti volumi del passato. Ricordiamo che per un ventennio – continuano i sindacalisti- questo sito è stato la locomotiva del marchio, riuscendo a trainare dal punto di vista economico-produttivo tutti gli altri siti del gruppo. Per questo non sarebbe giusto avviare una politica aziendale di soli tagli al personale sulle linee: in questo modo probabilmente si andrebbe ad incidere sulla qualità produttiva. Abbiamo bisogno invece di un vero e proprio piano di rilancio e di investimenti soprattutto sul piano commerciale”.
Pertanto così come per Nestlé-Perugina, anche per la Colussi, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil stanno anticipando –attraverso la richiesta di incontro al Ministero- soluzioni che evitino di intervenire sui livelli occupazionali.

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