Gualdo Tadino, i capigruppo scrivono alla Giunta regionale: “Seguire la scelta della Provincia sugli indirizzi scolastici”

GUALDO TADINO – La guerra Gualdo – Gubbio continua e si gioca tutta sul fronte degli indirizzi scolastici degli istituti superiori. L’ultimo atto è la lettera che tutti i capigruppo del Comune hanno inviato alla Giunta regionale.

“Su proposta unanime del Consiglio d’Istituto, seguita da medesima approvazione unanime sia del Consiglio Comunale di Gualdo Tadino, che del Consiglio della Provincia di Perugia – dice la lettera -l’I.I.S.S. Raffaele Casimiri, tenendo conto delle linee guida emanate dalla Giunta Regionale, ha chiesto l’istituzione di due nuovi indirizzi di studio, uno di carattere tecnico – grafica e comunicazione ed uno di carattere professionale relativo ai servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”.

“Tale richiesta non rappresenta sovrapposizione alcuna con gli indirizzi presenti sul territorio dell’area interna nord est dell’Umbria.
Va infatti evidenziato come lo stesso MIUR nell’anno corrente ha inteso istituire corsi di studio sia tecnici che professionali fra i quali appunto quello chiesto dal Casimiri “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”. Per quanto attiene l’indirizzo tecnico – grafica e comunicazione vale lo stesso principio, e pertanto si ribadisce che, sulla base di una mera valutazione oggettiva, nessuna sovrapposizione può essere individuata all’interno dell’area interna nord est”.

“Più in generale, sul fronte dell’offerta formativa di questo territorio, occorre sviluppare un confronto che coinvolga tutti i comuni dell’area interna, superando sterili e anacronistici campanilismi ma anche logiche e tentazioni accentratrici che finirebbero per indebolire e pregiudicare il futuro delle nostre comunità. Nel registrare con soddisfazione il pronunciamento favorevole del Consiglio Provinciale rispetto all’istituzione dei due indirizzi sopra citati, ci aspettiamo da parte dell’Istituzione regionale analogo orientamento, che sancisca quella doverosa attenzione e volontà propositiva nei confronti di un territorio da anni fortemente penalizzato da un punto di vista economico ed occupazionale e che permetta di ripristinare la pluralità dell’offerta formativa tradizionalmente presente nella città”.

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