Lascito Gentili a Logna: a quando un regolamento per la concessione dei contributi?

Ci risiamo. A Logna il fuoco cova sotto le ceneri e basta un venticello qualsiasi per inasprire gli animi. Questa volta non c’entrano le carte arrivate al Tribunale civile di Roma e alla Corte dei Conti di Perugia per il palazzetto situato a Roma in via Condotti n. 58 ma la disputa riguarda la richiesta di contributi socio-economici presentata da alcune famiglie di Logna non ancora esaminata dal consiglio di amministrazione del Lascito Gentili. Domande sospese in un limbo biasimevole visto che si tratta di richieste di aiuto socio-assistenziale e visto che nella piccola frazione casciana tutti si conoscono e conoscono le difficoltà di ognuno.

Il problema, a quanto pare, non è la mancanza di risorse finanziare bensì la mancanza di un regolamento che consenta di concedere, in maniera trasparente e corretta, aiuti socio-assistenziali. In ogni caso c’è un precedente dato che a Natale le famiglie di Logna – residenti alla data del 10 novembre 2015 – avevano potuto usufruire di contributi erogati una tantum grazie alle disponibilità finanziarie del ‘Lascito Giovanni e Marta Gentili’ ma la decisione – assunta dal Presidente Pierino Geremia Carosi, dal vice presidente Carlo Capozzucca e dal consigliere Antonio Tonni in assenza delle consigliere Rossana di Curzio e Marcella Maringalli – spaccò il paese in due con un velenoso strascico di polemiche che si è protratto nel tempo.

Per molti lognini quei contributi furono una mera ‘ripartizione di soldi’ che non aveva nulla a che fare con i contributi per scopi socio-assistenziali previsti dallo statuto del cospicuo lascito costituito nei primi decenni del Novecento in seguito alle disposizioni testamentarie di Giovanni Gentili, con lo scopo di provvedere ad “opere di beneficenza e di istruzione senza alienare o ipotecare alcun bene”. Lo scorso anno, solo una parte del consiglio di amministrazione approvò uno pseudo-regolamento per la concessione dei contributi “che aveva validità solo per l’anno 2015, in virtù della disponibilità economica e finanziaria visto che i contributi in maniera consistente alle famiglie non sono stati erogati dal 2006 e visto il particolare momento socio economico che si sta vivendo”.

Insomma, un regolamento a tempo, che stabiliva criteri e modalità di concessione di contributi per il solo anno 2015 senza, tra l’altro richiedere l’ISEE, lo strumento adottato da molti enti pubblici e privati per valutare la situazione economica delle famiglie.

Il regolamento del 2015, pertanto, è scaduto ma i bisogni, le necessità e gli imprevisti non hanno scadenze per cui, alcune famiglie lognine, in questi mesi del 2016 hanno presentato al Consiglio di Amministrazione una formale richiesta di contributi per scopi socio-assistenziali ma, a quanto pare, ad alcuni è stato risposto che si deve attendere l’approvazione di un regolamento specifico, ad altri non è stato risposto nulla. Eppure le finalità del lascito dei coniugi Gentili sono chiare e sono finalizzate alle opere di beneficenza, all’istruzione e agli adempimenti religiosi.

Si trova tempo e disponibilità economiche per definire e seguire i lavori di sistemazione della casa di Perugia messa a disposizione degli studenti lognini; si trova tempo e disponibilità per effettuare lavori di sistemazione del campanile nella chiesa di San Giovenale e non si trova tempo e disponibilità per affrontare le situazioni di bisogno approvando un regolamento che fissi i criteri per l’erogazione dei contributi socio-assistenziali

Questa carenza del Consiglio di Amministrazione nel contrastare le situazioni di bisogno non va giù a diversi lognini che vorrebbero una azione più decisa nel campo socio assistenziale non solo per un dovere morale legato anche alla difficile situazione che si sta vivendo ma anche perché la considerano la principale finalità del Lascito Gentili.

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