Regione, approvato Documento di economia e finanza: 5 aree di intervento per la crescita dell’Umbria

PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza (13 sì di PD e SeR, 4 astenuti di LN, M5S, 3 no di FI, RP, FDI) la risoluzione che recepisce i contenuti del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2016-2018 predisposto dalla Giunta regionale.

Il testo della risoluzione era stato integrato e modificato da alcuni emendamenti. È stata approvata (14 sì di Pd, Ser e Fiorini-LN, 5 astenuti di RP, FDI, M5S, FI e Mancini-LN) la proposta di modifica presentata da Andrea Smacchi (Pd) che chiede alla Giunta interventi straordinari per affrontare l’emergenza economica post-sismica per cittadini e aziende; lo sblocco dell’avanzo vincolato per riattivare investimenti; la valorizzazione del patrimonio pubblico; la qualificazione delle politiche abitative attraverso interventi per la prima casa e l’abbattimento delle barriere architettoniche; lo sviluppo dell’aeroporto regionale “San Francesco di Assisi”; la manutenzione e l’implementazione dell’impiantistica sportiva; le politiche attive del lavoro per salvaguardare occupazione e produzione; l’impegno straordinario per prevenire il rischio idrogeologico.

Degli emendamenti presentati dalla Lega Nord (Valerio Mancini e Emanuele Fiorini): due sono stati approvati all’unanimità, dopo un confronto con l’Esecutivo e con la maggioranza (risorse per le vaccinazioni in applicazione del Piano nazionale in corso di approvazione e studio di una nuova viabilità alternativa in località Roccaporena – Eremo della Madonna della Stella) mentre tre sono stati bocciati (contributi per pagare le rette degli asili nido; messa in sicurezza della tratta ex Fcu Città di Castello-Umbertide; efficientamento degli apparati burocratici e miglioramento dei servizi sanitari di Asl e ospedali: favorevoli FI, M5S, LN, FDI, RP e Brega-PD, contrari Paparelli, Marini, Cecchini-Pd, astenuti PD e SeR).

Gli elementi fondamentali del Defr sono: l’invarianza del prelievo fiscale, l’attuazione della Programmazione Europea 2014-2020, la strategia macroregionale, la razionalizzazione della spesa, l’introduzione del principio della responsabilità dirigenziale, le misure integrative regionali per l’emergenza sisma. Per il relatore di maggioranza, Andrea Smacchi (Pd), il documento “rappresenta un punto di continuità e di ripartenza importante per rimettere l’Umbria sui binari della crescita economica ed occupazionale”. Per il relatore di minoranza, Raffaele Nevi (FI), “questo Defr è una fotocopia dei precedenti e per questo il nostro giudizio è largamente insoddisfacente”.

SCHEDA DEFR 2017-2019

Il Defr definisce il quadro strategico delle azioni, che dovranno poi trovare attuazione nella proposta di bilancio, individuando, oltre all’emergenza sisma, 5 aree di intervento: istituzionale; economica; culturale; territoriale; sanità e sociale.

EMERGENZA SISMA. Il Defr contiene un paragrafo specifico dedicato al terremoto, delineando gli obiettivi strategici della ricostruzione in termini politici ed economici. Nel Defr sono previste misure per implementare, con procedure molto più semplici e veloci, le modalità di gestione dell’emergenza e l’avvio della ricostruzione delle abitazioni, degli edifici pubblici, delle infrastrutture, del patrimonio culturale e soprattutto del sistema economico produttivo. Inoltre fondamentale sarà l’utilizzo efficace dei fondi strutturali europei per rilanciare l’intero sistema produttivo. I principali interventi riguardano: l’istituzione di un FONDO DI GARANZIA per le piccole e medie imprese che per 3 anni potrà essere utilizzato dalle imprese danneggiate all’interno del cratere sismico nonché agevolazioni in conto interessi; agevolazioni per l’ACCESSO AL CREDITO per le imprese di tutti i settori produttivi (agricoltura, manifattura, artigianato, commercio, turismo); modifica dell’accordo quadro per gli AMMORTIZZATORI SOCIALI in deroga per l’anno 2016, destinando il 5 per cento delle risorse per le unità produttive localizzate nei comuni del cratere e per tutte le aziende del settore turistico dell’intero territorio regionale.

AREA ISTITUZIONALE. Dare un contributo alla competitività territoriale proseguendo nell’attività di RIFORMA DEGLI ASSETTI ISTITUZIONALI (Riforma endo regionale) attraverso un percorso che accompagni gli enti di area vasta ad assumere il ruolo di centri servizio per gli enti locali. Interventi di razionalizzazione e semplificazione del SISTEMA DELLE AGENZIE DEL SISTEMA DELLE AGENZIE, per realizzare sinergie, integrazioni ed economie di spesa delle partecipate. Prosecuzione del processo di razionalizzazione, riduzione, semplificazione, rafforzamento della governance e qualificazione della spesa delle SOCIETÀ PARTECIPATE. Ulteriore sviluppo della semplificazione organizzativa della Regione, attraverso l’attuazione del Piano triennale per la semplificazione-Agenda 2016-2018.

AREA ECONOMICA. Fronteggiare l’impatto dell’“EMERGENZA ECONOMICA” CAUSATA DALLA CRISI SISMICA agosto-ottobre 2016 impegnandosi alla semplificazione della ricostruzione del tessuto economico e produttivo, proseguendo nell’azione di sostegno al credito e all’occupazione (ammortizzatori sociali in deroga). Particolare attenzione al comparto agro-alimentare e turistico. Sul versante generale: utilizzare le opportunità del Piano nazionale INDUSTRIA 4.0 attraverso gli accordi di programma sulle aree di crisi Terni-Narni e aree terremotate, anche appoggiando la disponibilità espressa da Confindustria per fare dell’Umbria un hub digitale per l’Italia centrale; la capacità dell’Umbria di essere attrattiva da un punto di vista turistico; attivare politiche dal lato della domanda per ciò che attiene al MANUFATTURIERO, e più orientate sull’offerta per il COMPARTO ECONOMICO LEGATO ALLE RISORSE TERRITORIALI. Integrare le politiche di sviluppo e realizzare politiche attive del lavoro che finanziano l’occupazione. Scommettere su QUALITÀ, FORMAZIONE, INNOVAZIONE attuando le linee definite nella “Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente dell’Umbria (Ris3)” 2014-2020.

AREA CULTURALE.
Conferma del posizionamento dell’Umbria per ricchezza e qualità dell’offerta culturale. Realizzare una rete efficace che valorizzi e metta a sistema, anche da un punto di vista economico e finanziario, l’offerta di beni e attività culturali. Predisporre e approvare entro il 2017 la legge quadro regionale in materia di cultura e sua valorizzazione. Obiettivo di fondo è la RIAGGREGAZIONE DELL’OFFERTA CULTURALE per realizzare dimensioni ed economie di scale funzionali al rilancio del settore. Attenzione particolare ad attività di ricostruzione dei beni danneggiati dal sisma.


AREA TERRITORIALE.
Paesaggio, territorio, ambiente naturale e antropico sono un patrimonio funzionale alla crescita e allo sviluppo. Nel 2017 sarà riavviato il percorso di definizione del PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. Proposte di normative regionali in materia di CONSUMO DI SUOLO dovranno tener conto del ddl approvato dalla Camera relativo a contenimento e riuso. Sul fronte RIFIUTI, prosecuzione delle azioni per l’incremento della differenziata; completamento degli interventi nei poli di Casone e Belladanza per incrementare l’efficienza del sistema integrato regionale di recupero e riciclaggio. Aggiornamento del Piano di TUTELA DELLE ACQUE, da approvare entro il 2017, completamento del regolamento per la salvaguardia delle aree ad uso potabile. Approvazione entro il 2017 della STRATEGIA ENERGETICA ambientale regionale. Diagnosi e certificazioni energetiche degli immobili di proprietà pubblica: nel corso del 2017 definizione dei criteri finanziabili mediante bandi e programmi regionali. MOBILITÀ: nel corso del 2017 apertura al traffico di altri tratti della Perugia-Ancona; prosecuzione delle attività per la definizione della nuova stazione ferroviaria AV Roma-Firenze. Entro il 2017 approvazione esecutiva del piano di bacino unico regionale, mirato ad organizzare un unico programma di esercizio del Tpl che nel 2017 saranno oggetto di gara pubblica per servizi su gomma e lacuali.

AREA SANITÀ E SOCIALE
. Attuazione protocollo d’intesa tra Marche, Umbria e Toscana che prevede sinergie interregionali per sanità e welfare. Rivisitazione dei contenuti del NUOVO PIANO SANITARIO in corso di elaborazione, garantendo un sistema pubblico e universalistico e senza costi aggiuntivi per i cittadini pur nel quadro del contenimento della spesa. Azioni prioritarie del 2017 saranno rivolte alle macroaree prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e sulle azioni traversali di sistema, e si proseguirà nell’attuazione del Piano regionale di prevenzione. Particolare attenzione al sostegno dei NON AUTOSUFFICIENTI e delle loro famiglie attraverso il nuovo Piano regionale per la non autosufficienza: conferma del fondo regionale; programmazione integrata territoriale; presa in carico sulla base di valutazione unitaria dei bisogni; sostegno ai livelli conseguiti di domiciliarità e semiresidenzialità. Integrazione ospedaliera tra Aziende e nosocomi di territorio. Prosegue nel 2017 il programma di investimenti in sanità (completamento interventi ospedali di Terni, Castiglion del Lago, Città della Pieve e avvio procedure per ospedale unico Narni-Amelia). Programmazione degli acquisti su base regionale mediante la CENTRALE REGIONALE PER GLI ACQUISTI IN SANITÀ (Cras). Ulteriore sviluppo nel 2017 dell’implementazione del fascicolo sanitario elettronico. Il Nuovo Piano sociale regionale adottato sarà approvato nel 2017. Prevede il rafforzamento del welfare rilanciando il modello di governance che individua come centrale la zona sociale, attraverso la gestione associata dei Comuni per mettere a regime il SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE E ZONALE INTEGRATO (SISO). Si lavorerà alla definizione di un modello di regolazione per l’accreditamento dei servizi sociali (servizi residenziali e semi per minori e anziani). Proseguiranno nel 2017 le attività già avviate nel 2016 relative alle misure del Por Fse 2014-2020: minori, disabili e anziani, con attenzione particolare a non autosufficienza; family help; innovazione uffici di cittadinanza; mediazione familiare; invecchiamento attivo; azioni dedicate alle cinque città ricomprese nel programma Agenda Urbana.

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