Federico Bigotti in silenzio davanti al Gip, presto incontrerà il padre in carcere. Domani l’ultimo saluto ad Annamaria Cenciarini

CITTA’ DI CASTELLO – Si terranno il giorno dell’Epifania, alle 14.30, presso la chiesa di San Pio X i funerali di Annamaria Cenciarini, la 55enne uccisa a coltellate negli ultimi giorni del 2015. La Procura della Repubblica ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma. A celebrare la messa sarà il vescovo Domenico Cancian, con la concelebrazione di don Biondini, il parroco della parrocchia dove è cresciuta Annamaria. Dopo la cerimonia, la salma di Annamaria sarà portata al cimitero monumentale della città.

Intanto si è svolto  l’interrogatorio di garanzia di Federico Bigotti, 21 anni, in carcere con l’accusa di aver ucciso la madre a coltellate. Il ragazzo, dopo non aver risposto ai pm, si è avvalso della falcoltà di non rispondere anche di fronte al Gip Carla Giangamboni. A fianco a Federico gli avvocati Bochicchio e Areni, che si preparano al ricorso al Tribunale del Riesame, per ottenere la scarcerazione del proprio assistito. Federico ha ottenuto però di incontrare il padre. Il gip oggi ha autorizzato il colloquio.

Nell’interrogatorio di garanzia Federico Bigotti ha scelto dunque di non difendersi dalle pesantissime accuse che lo hanno condotto in carcere per l’omicidio della madre.  Nell’ordinanza di custodia cautelare si parla infartti di un’azione “per futili motivi e con crudeltà verso la vittima”, la madre, “colpendola con reiterate coltellate (almeno 9 utilizzando un coltello da cucina detenuto presso la cucina della comune abitazione) all’emitorace sinistro, al mento e nella parte sinistra del collo e così causandone il decesso per insufficienza cardiorespiratoria acuta in esito a emorragia artero venosa secondaria a scannamento e a emotorace massivo correlato a multiple ferite in regione pettorale sinistra, penetranti nel cavo toracico omolaterale”.

I futili motivi sarebbero rappresentati da una lite familiare mentre la crudeltà è dovuta al fatto che Federico avrebbe continuato a colpire la madre agonizzante: “avrebbe adoperato crudeltà verso la vittima continuando a colpirla con numerose coltellate mentre la medesima, priva di difese e non in grado di opporre resistenza alle ferite mortali, versava già in stato agonico”. Nelle accuse ci sono anche i maltrattamenti, “con continue ingiurie, violenze psicologiche e minacce anche di mote e percosse fino all’avvenuto omicidio”.

Il quadro ricostruito è dunque quello di una fortissima tensione familiare, con Annamaria Cenciarini sempre impegnata a cercare di spronare il figlio per far sì che questo avesse potuto trovare la sua strada, iniziando a studiare o a lavorare. Voleva “salvarlo”, come aveva confidato Annamaria a qualche sua amica. Questo avrebbero detto il padre e il fratello di Federico durante gli interrogatori.

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