Interviste/1, la storia di Roberta Salvati: “Così ho vinto la mia battaglia contro il cancro”

FOLIGNO –  Raccontarsi in un libro per cercare conforto e speranza in un momento di immensa disperazione. Con questo scopo la scrittrice Roberta Salvati ha voluto offrire la propria testimonianza di sofferenza ma anche di rinascita di fronte alla malattia che ha colpito sia lei che sua madre, dimostrando una straordinaria forza d’animo e profondo amore per la vita.

Roberta Salvati, che effetto ti ha fatto risultare vincitrice del concorso letterario “FulgineaMente”, con una giuria composta da tanti giovani lettori?

“Risultare vincitrice insieme a Veronica Fermani per me è stata una grandissima emozione. È segno che il nostro messaggio di speranza arriva dritto al cuore di chi legge. Pr me è importantissimo questo perché così tutto acquista un senso e tutta la sofferenza mia e di mia madre non risulta vana”.

Tu con meQuale è stata la molla che ti ha spinto a scrivere il libro autobiografico ‘Tu con me’?

“ ‘Tu con me’ inizialmente non nasce come libro, ma nasce dal mio bisogno di condividere qualcosa di tanto grande che mi piovve addosso nel periodo più bello della mia vita. Un cancro a trent’anni, diventare improvvisamente prigioniera di una camera sterile per giorni e giorni, la paura, il terrore, la voglia di reagire. Dopo sole due settimane un altro macigno ancora più grande, la sentenza di morte certa per la mia mamma, la mia roccia, il mio tutto. Decidemmo insieme di dar vita alla pagina Dajerobs, per cercare conforto, speranza, storie. Pian piano quel diario di bordo è diventato un punto di incontro per tante persone, un manuale di guerra per chi cominciava quella battaglia che noi già stavamo combattendo da mesi. Poco dopo l’incontro con la giornalista Veronica Fermani e la voglia di rendere concreto tutto quell’amore che ci stava arrivando. Così la nascita del libro e la scelta di devolvere tutti i diritti d’autore al Comitato per la Vita Daniele Chianelli”.

Tale pubblicazione testimonia la drammatica esperienza della malattia vissuta in contemporanea sia da te che da tua madre. Quale messaggio ti senti di trasmettere a chi vive o ha vissuto analoghe situazioni di sofferenza?

“Il messaggio che ogni giorno cerco di trasmettere è quello di non darsi mai per vinti. Di non lasciare che la malattia si prenda tutto, di non isolarsi e di mantenere il sorriso sino alla fine. Il cancro oggi non è più soltanto una sentenza di morte, a volte si può vincere, si può ricominciare e io voglio essere una testimonianza di come ciò possa accadere. Mia madre è stata una grandissima guerriera sino al suo ultimo respiro e ciò ce l’ha permesso l’amore per la Vita, quello che ognuno di noi dovrebbe sempre mantenere vivo”.

Cosa ti ha insegnato questa vicenda e quanto ha segnato la tua vita?

“Questa vicenda mi ha insegnato che la vita va vissuta attimo per attimo, che il tempo è il nostro bene più prezioso, che l’essere umano non è poi così male come ogni giorno i media vogliono farci credere ma che anzi è ancora capace di grandissimi gesti di solidarietà e amore sconfinato.

Dopo questo importante traguardo del premio letterario, hai già in mente nuovi progetti editoriali?

“Mi piacerebbe scrivere un altro libro sulla mia rinascita, su come dopo una esperienza così terribile il sole possa tornare a splendere ancora più forte. Chissà … vedremo”.

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