Quarantena si cambia, ridotta per chi ha la terza dose. Diciassette mila umbri rinchiusi in casa

Nuove regole per la quarantena: sarà ridotta per chi ha la terza dose.  Domani il governo incontrerà i membri del Comitato tecnico scientifico che dovranno esprimersi sulla possibilità di diminuire i giorni di isolamento in caso di contatto diretto con un malato di Covid. Con i contagi che stanno aumentando come mai prima  il rischio è che il Paese di qui a una o due settimane si paralizzi. Un’eventualità da scongiurare a ogni costo. Per questo la quarantena sarà cambiata, prima della ripresa della scuola anche per difendere le lezioni in presenza. Due sono le questioni sulle quali si sta riflettendo in queste ore: la possibilità di non sottoporre a quarantena asintomatici e negativi venuti in contatto con un positivo e, in particolare, rivedere le regole per chi ha ricevuto la terza dose. Il timore è che, a questo ritmo, manchino all’appello dipendenti degli ospedali come dei supermercati. L’ipotesi più probabile è che si elimini la quarantena per chi ha tre dosi e si riduca a 4 o 5 giorni la quarantena per chi ha soltanto due dosi. Gli scienziati stanno comunque valutando l’impatto che Omicron ha sulle ospedalizzazioni per i soggetti che sono vaccinati. Dai primi studi risulta che le conseguenze sono più lievi di quelle causate  dalla Delta. Altra questione aperta riguarda il tracciamento dei contatti stretti dei positivi. Di fronte a migliaia di nuovi casi registrati ogni giorno il meccanismo è definitivamente saltato. Le Asl non hanno personale sufficiente per rintracciare chi ha avuto un incontro o comunque rapporti con un soggetto positivo e tantomeno per verificare chi rispetti la quarantena. La scelta di rimanere in isolamento è dunque affidata alla buona volontà dei cittadini e al loro senso civico. Occorre, quindi, affrontare questi giorni con molta prudenza e serietà, ma non con allarmismo. Fino a ieri in Umbria si registravano 8.507 positivi e  8.405 persone in isolamento fiduciario,  quasi 17.000 umbri rinchiusi in casa tra contagiati e persone venute in contatto con un positivo. Terza dose, invece, per il 30% della popolazione avente diritto.