Aeroporto San Francesco, entro l’anno il bando per i privati

PERUGIA – L’apertura del bando per raccogliere le manifestazioni di interesse dei privati per l’ingresso nel capitale di Sase dovrebbe arrivare ad ottobre, al termine di un percorso che permetterà di mettere sul mercato una struttura più funzionante e con dati di gestione positivi. E’ questo quanto emerso dall’audizione in Seconda commissione del direttore di Sviluppumbria Mauro Agostini, del direttore di Sase Piervittorio Farabbi e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Giuseppe Chianella. Un appuntamento, convocato dal presidente della commissione Eros Brega, utile per fare il punto della situazione in un momento contrassegnato dal preoccupante disimpegno della Ryanair e dalle dimissioni del presidente di Sase, Fagotti. Il quadro emerso dalle relazioni è quello di una situazione in chiaroscuro, con positivi dati di gestione ma di una dimensione tale da risentire della dipendenza da alcune compagnie.

Nel 2015 sono stati 274mila i passeggeri, con una prevalenza del tratto su Londra, con 90mila passeggeri. I dati specifici sono stati forniti da Agostini, che è entrato nel merito dei dati finanziari della gestione. Partiti con 1,5 milioni di rosso nel 2013, 850mila euro sono stati i debiti nel 2014 e nel 2017 si punta ad un sostanziale equilibrio finanziario. La struttura e il rapporto passeggeri / dipendenti è positivo e il vero risultato sono l’ottenimento della concessione ventennale. “Quello che si sta determinando nelle compagnie aeree – ha detto Agostini – è preoccupante. Senza Ryanair probabilmente i numeri non saranno più tali per il raggiungimento degli obiettivi”. “Il problema è che non abbiamo i margini per incidere sulle decisioni delle compagnie” – ha detto invece Farabbi – Il problema Ryan nasce per una combinazione che non riguarda Perugia. Sarebbe in essere un piano triennale che prevedeva un aumento di traffico anche per questo anno. Piano preparato ma poi saltato a causa dell’aumento della Tassa comunale”. Si lavora intanto su nuove rotte: Barcellona e la Polonia.

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