Asm Terni, i sindacati: “Buone prospettive di sviluppo ma preoccupa la tenuta dei conti”

L’Asm spa ha buone prospettive di sviluppo ma i conti dell’azienda sono a rischio tenuta. La denuncia viene dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil che dopo aver espresso apprezzamento i progetti e le prospettive dell’azienda, dichiarano la forte preoccupazione rispetto alla tenuta aziendale “per la grave situazione finanziaria creatasi, che – dicono – potrebbe peggiorare, a causa della mancata corresponsione di quanto dovuto per il servizio svolto, da parte di 5 Comuni. Le cinque amministrazioni appartengono ad Ati4 Umbria e a tutt’oggi, non hanno firmato il contratto di servizio previsto dalla gara”.

“Tutti i mesi Asm è chiamata – ricordano i sindacati – a far fronte per gli stipendi dei lavoratori che svolgono il servizio di Igiene Ambientale senza riscuotere un centesimo. Con gravi ripercussioni nei confronti dei propri fornitori che subiscono, a loro volta, gravi ritardi sui pagamenti. Il solito cane sciocco che si morde la coda, ma che mette a rischio la tenuta finanziaria di Asm, che non può fungere da banca. Sono forti le irresponsabilità su questo fronte – continuano le tre sigle – che non escludono quelle in capo ad Ati4 Umbria la quale non pare essere intenzionata ad intervenire. Tutto ciò tarpa le ali ad Asm anche sul fronte dei propri progetti di sviluppo di cui sopra, con serie ripercussioni sul fronte occupazionale, rendendola non competitiva di fronte ai grandi colossi esistenti nel mercato, oltre ad impedire la messa a regime del piano di gara rifiuti, con grandi e gravi mancanze per il servizio reso e per le condizioni di lavoro degli operatori”.

Le organizzazioni sindacali ricordano che Asm Terni SpA è una Utility di importantissimo riferimento territoriale che “va salvaguardata con ogni sforzo, per cui il sindacato chiede ad Ati4 Umbria un suo intervento immediato affinché quegli Amministratori dei Comuni inadempienti recuperino da subito la loro posizione saldando il debito con Asm e provvedendo, poi, puntualmente a versare il dovuto”.

Tornando ai progetti, sul piano della ricerca Asm sta sviluppando un importante progetto che passa per la partecipazione alla società che sta tentando di rilevare l’attività dell’Istituito Superiore di Ricerca sui Materiali Speciali (Isrim), con il duplice obbiettivo di ampliare la propria attività e, al tempo stesso, contribuire al salvataggio di alcuni posti di lavoro, altamente qualificati, che altrimenti andrebbero perduti. L’interesse per la ricerca nasce proprio dalla rinnovata vitalità di Asm sul fronte delle nuove frontiere tecnologiche delle Smart Grid e City Grid e la necessità di una ricerca tecnologica e di applicazione di nuovi materiali.

È proprio sul fronte delle Smart Grid, che vede Asm impegnata su 5 progetti comunitari, che nasce la maggiore necessità di ricerca, ma anche rispetto alle analisi sull’acqua, sulle perdite energetiche causate dal surriscaldamento del rame, sulle batterie per l’accumulo energetico, sulla fibra ottica e il vetro per migliorare la sintetizzazione ed il trasporto dei dati e sul collegamento tra materiali diversi, come il vetro e rame, elemento che permetterebbe la sinergia tra linee elettriche e rete di fibra ottica.

È stato recuperato un buon rapporto con l’Enel, che sta comportando la realizzazione di progetti congiunti fortemente innovativi sul territorio, grazie soprattutto alla grande professionalità del personale Asm.

L’Asm ha fattivamente partecipato al tentativo di costruzione di un tavolo per risolvere la questione energetica del polo chimico, prima con Edison, poi con Eon, abbandonato poi a causa della dimensione economica delle operazioni, lontane dalla capacità economica di Asm.

Tutta ancora da giocare la questione della gara per la gestione del gas, che sta registrando grandi ritardi, ed imbrigliata ancora nella costruzione delle alleanze.

Un quadro interessante con obiettivi ambizioni che si scontra con i flussi di cassa. I sindacati parlano di situazioni imbarazzanti sul tema della morosità, “la sola Ast – dicono – deve 3 milioni di euro, mentre solamente da qualche mese la rateizzazione dei crediti nei confronti de SII, ha permesso di liberare risorse per fare altri investimenti necessari”.

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