Caos al Tribunale e avvocati su tutte le furie

PERUGIA – Avvocati sul piede di guerra, udienze sospese, caos in Tribunale. È questa in sintesi la situazione che si presentava ieri mattina davanti al Tribunale in Piazza Matteotti. E così dopo gli accoltellamenti che tre giorni fa hanno ferito due giudici e un dipendente della sezione civile del Tribunale di Perugia, montano le proteste degli avvocati per la carenza di sicurezza in tribunale. Oggi la convalida dell’arresto dello spellano Roberto Ferracci, con l’accusa di tentato omicidio. E le coltellate inferte ai giudici Francesca Altrui e Umberto Rana hanno riaperto la questione legata alla sicurezza nelle sedi di giudizio. In effetti, mentre martedì mattina erano presenti due poliziotti all’ingresso con il metal detector e due in borghese, ieri mattina c’erano solo quelli che presidiavano l’accesso. Ciò ha letteralmente fatto infuriare gli avvocati che hanno sospeso le cause civili in programma. “Per domani invece si vedrà”. Così ha affermato il presidente dell’avvocatura perugina Luca Calvieri che continua: “Al momento nessuno è in grado di dare assicurazioni di alcun genere”. Il presidente aveva anche avanzato la proposta di spostare d’ufficio tutte le udienze alla fine della settimana, ma nonostante l’ampia condivisione dell’avvocatura, tale ipotesi non è piaciuta ad alcuni magistrati. Nel frattempo oggi alla Sala dei Notari si è tenuta un’assemblea straordinaria convocata dal presidente degli avvocati perugini, un’iniziativa che ha rappresentato un’occasione per un confronto aperto tra addetti ai lavori e istituzioni principalmente sul tema della sicurezza all’interno del tribunale civile. Tra le proposte messe sul tavolo volte a evitare assembramenti di persone in attesa delle udienze, anche quella di calendarizzare meglio il programma giornaliero. “Fissare per la stessa ora decine di udienze con lo stesso giudice – spiega un giovane avvocato perugino – non è il massimo e non viene neanche reso un servizio efficace al cittadino”. E come se ciò non bastasse, è stato poi riscontrato che il malfunzionamento del metal detector all’ingresso del tribunale penale di piazza Matteotti. E si chiede tra l’altro che questo dispositivo venga collocato anche nel palazzo di fronte, vale a dire alla sezione civile. All’incontro poi è stato affrontato anche il tema della cittadella giudiziaria, di cui si parla ormai da molto tempo.  Il sindaco Andrea Romizi vorrebbe realizzare la sede di questa struttura nei locali dell’ex carcere di Piazza Partigiani che considera “una città nella città, è praticamente mezza Porta Eburnea e uno spazio grande da utilizzare senza neppure pagare l’affitto, risparmiando soldi impiegati per i canoni di locazione”. Poi conclude con un’incitazione “Prendiamo di petto la soluzione. Il progetto non sarà per i nostri figli ma per noi. Sarebbe un errore imperdonabile perdere questo treno col Demanio”.

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