Crisi economica, la Cgil: “La ripresa in Umbria è più sulla carta che reale”

E’ un ripresa “più sulla carta che reale” e “tutta dovuta a fattori esterni” quella dell’economia regionale che, secondo il nuovo rapporto “Focus Economia Umbria” curato dall’Ires Cgil, migliora il tono congiunturale. Per Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil Umbria, la situazione in Umbria “è ancora grave con 80.000 lavoratori in cerca di occupazione e 200 aziende in crisi”. Alla Regione Umbria la Cgil chiede “maggiore incisività e scelte coraggiose per dare occupazione e lavoro”. Si tratta di “dati incoraggianti ma che non fanno cessare l’emergenza”. E anche dal punto di vista occupazionale, si registrano segnali positivi, con un sensibile incremento del tasso di occupazione, una riduzione dei senza lavoro e un avanzamento dei contratti a tempo indeterminato (anche se su quest’ultimo dato incidono certamente gli incentivi offerti dal governo, il cui effetto si attenuerà notevolmente già dal prossimo anno).
Secondo Sgalla, però, “questi sono numeri importanti solo sulla carta perchè in pratica sono insufficienti”.
Dal rapporto Cgil emerge che in questo secondo quarto del 2015, torna a crescere il tasso di occupazione, guadagnando 2,7 punti in un anno e attestandosi al 63%; in parallelo la disoccupazione scende al 9,8%.
Il focus conferma soprattutto il rafforzamento del contributo apportato dalla dinamica dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+69,3%) che in un anno hanno visto crescere la propria quota di incidenza di 5 punti (da 8,9% a 14%) influendo sull’aumento complessivo degli avviamenti di lavoro dipendente (+12,6%); in parallelo il lavoro a termine ha presentato una dinamica meno intensa (+4,5%) insieme al proseguimento della contrazione delle altre forme di lavoro (da -10,7% a -11%). A settembre 2015, in valori cumulati, le ore autorizzate di cassa integrazione hanno raggiunto un valore pari a circa 10,5 milioni aumentando del 2,7%.
La dinamica dell’industria manifatturiera si caratterizza invece per una crescita del 4,2% ed il commercio al dettaglio evidenzia una evoluzione del fatturato che torna su valori positivi (da -2,3% a +2,6%) sotto la spinta della componente non alimentare (mentre le vendite di prodotti alimentari continuano ancora a diminuire).
Anche le esportazioni proseguono nel loro percorso di recupero; dopo ben 9 trimestri di contrazione la dinamica
complessiva, al lordo dei metalli, diviene positiva (+3%) consolidando ulteriormente la buona intonazione degli scambi internazionali della regione.
Davanti a questi segnali positivi la Cgil ha ribadito di non voler comunque abbassare la guardia, ed in questo spiraglio individua un’opportunità da cogliere.
“Per questo diventa fondamentale avere un progetto per l’Umbria – ha affermato Sgalla – e come sindacati, insieme a Cisl e Uil, intendiamo su questo incalzare la Regione, avanzando proposte precise in una piattaforma che stiamo predisponendo”.
L’appuntamento è per il prossimo 27 novembre al centro congressi Capitini di Perugia quando saranno trattati, anche insieme ai segretari nazionali dei tre sindacati, i temi della sicurezza sul luogo di lavoro, della qualità del lavoro e dell’occupazione e della legalità, “visto l’ingresso pesante di economie non legali anche in Umbria di cui la recente vicenda Gesenu è solo l’emblema”.

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