Disabilità: Cgil, tema da rimettere al centro del dibattito in Umbria
Da questo punto di vista, secondo la Cgil, un aspetto fondamentale è quello dell’inserimento lavorativo: “Le persone che vivono una condizione di disabilità – hanno affermato le sindacaliste nei loro interventi – rappresentano una delle categorie più fragili, sicuramente una delle categorie che risente maggiormente della crisi occupazionale. Secondo una recente indagine dell’associazione Luca Coscioni, infatti, il tasso di occupazione tra le persone disabili in Italia è drammaticamente basso: solo il 3,5%, che scende addirittura sotto il 2% per le donne. Per quanto riguarda l’Umbria, una delle regioni italiane con il tasso di disabilità più elevato (oltre 60mila persone), i centri per l’impiego riferiscono di un tasso di successo nell’inserimento lavorativo di persone con gravi disabilità che si rivolgono ai servizi per il lavoro che si aggira intorno al 10%.
In questo quadro difficile, uno strumento di intervento importante per l’Umbria può venire dal Piano Sociale varato dalla Regione: sono 126 i progetti annunciati dall’assessorato alla Sanità per favorire la “vita indipendente”, l’autonomia e l’inclusione sociale. I fondi a disposizione sono importanti, circa 2,8 milioni destinati all’inserimento lavorativo. Compito del sindacato, ora – è stato sottolineato – sarà quello, attraverso la contrattazione territoriale, di vigilare, chiedere, sollecitare i Comuni affinché diano indicazioni e facciano azioni per la realizzazione dei vari progetti”.