Nuova Ss 77, svolta nell’inchiesta: ci sarebbero 6 indagati. Gravi ipotesi di reato: truffa per pubblica fornitura e tentata strage

L’indagine sulla nuova statale 77 Val di Chienti è giunta a una svolta: ci sarebbero almeno sei persone iscritte nel registro degli indagati, per alcune delle quali si configurerebbero gravi ipotesi di reato come truffa per pubblica fornitura e tentata strage. Lo si apprende da indiscrezioni trapelate dalla procura della Repubblica di Spoleto, che mesi sta indagando sull’adeguatezza di questa nuova arteria stradale, rispetto alle norme previste. L’inchiesta era stata avviata a inizio 2015, dopo la denuncia di due operai che avevano lavorato nella galleria La Franca, secondo i quali in alcuni tunnel della nuova arteria stradale ci sarebbe scarso impiego di calcestruzzo, rendendoli pericolosi. I due uomini avevano raccontato questa storia davanti alle telecamere della trasmissione Report, affermando anche che nella galleria La Franca sarebbe stata realizzata una canna di spessore inferiore rispetto a quanto previsto dalla legge. Da qui sono subito state avviate una serie di verifiche, con la chiusura temporanea di alcune gallerie già aperte al traffico. Controlli da cui sono poi emerse alcune difformità rispetto agli standard previsti. La Quadrilatero Spa, società che ha realizzato l’opera, sin dall’inizio ha assicurato massima collaborazione con i magistrati auspicando di fare chiarezza e di accertare eventuali responsabilità, ponendosi come parte lesa.
L’indagine in corso ha fatto anche slittare, a data da destinarsi, l’inaugurazione dell’opera, prevista per lo scorso 4 dicembre, giorno di Santa Barbara, patrona dei minatori.

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