Perugia, il consiglio comunale dice sì alle aliquote Tasi e Tari

PERUGIA – Il Consiglio ha approvato, con 18 voti a favore (maggioranza) 10 contrari (opposizione) ed un astenuto (Arcudi), la pratica concernentele determinazioni in ordine alle aliquote tasi in applicazione delle disposizioni della legge di bilancio 2019.

Per quanto riguarda la componente Tasi (tributo per i servizi indivisibili), con questo atto – ha spiegato l’assessore Bertinelli si è esclusivamente provveduto ad aggiornare la tabella relativa ai costi dei servizi indivisibili alla cui copertura, seppure parziale, è destinata la Tasi, rimanendo inalterata l’aliquota da applicare.

 

E’ stata poi approvata con 18 voti a favore (maggioranza), 12 contrari (opposizione) ed un astenuto (Arcudi), la preconsiliare concernente le tariffe iuc-componente Tar per l’anno 2019

In merito a questa pratica, si ricorda che la legge di stabilità 2014, n. 147 del 2013, che ha di fatto istituito l’imposta unica comunale (Iuc), stabilisce che le tariffe della tassa sui rifiuti (o tari) sono determinante sulla base dei costi risultati dal piano finanziario con l’obiettivo di garantire la copertura integrale dei costi del servizio.

Il piano finanziario 2019, presentato dal gestore ed approvato dall’assemblea dei sindaci dell’Auri lo scorso 25 febbraio, è stato redatto tenendo conto delle deliberazioni dell’AURI, con le quali è stata determinata la tariffa di conferimento dei rifiuti presso gli impianti riferita al 2019.

La delibera prevede la sostanziale invarianza della tariffa rispetto al 2018, anche in virtù di due azioni che verranno potenziate in futuro: efficientamento del servizio e rafforzamento della raccolta differenziata, nonché deciso contrasto all’evasione fiscale.

Nell’ambito degli importi da coprire con la tariffa vi sono anche quelli non di competenza del gestore ossia: ecotassa (128mila euro circa), contributo arpa (24mila circa), disagio ambientale (176mila circa), incentivi per la raccolta differenziata (65mila), oltre al tributo provinciale che è stato confermato dalla Provincia di Perugia nella misura del 5%.

Sono previste nella delibera riduzioni ed agevolazioni (invariate rispetto al 2018) per le percentuali di rifiuti autonomamente avviate al riciclo da parte delle utenze non domestiche, secondo quanto stabilito dall’art. 5 comma 3 del regolamento iuc (la riduzione è concessa se è superata la soglia del 50% della produzione totale di rifiuti): dal 50,1% al 59,9% la riduzione è pari al 4%; dal 60 al 69,9% è pari all’8%; dal 70 al 79,9% è pari al 12%; dall’80 all’89,9% è pari al 16%; dal 90 al 100% è pari al 20%.

Altresì, ai sensi dell’art. 5 comma 4 del regolamento iuc sono previste riduzioni (invariate rispetto al 2018) per le utenze domestiche che conferiscono rifiuti in forma differenziata direttamente presso i centri di raccolta comunali, secondo il seguente schema: per una quantità ponderata da 0 a 99,99kg l’incentivo è pari a zero, dal 100 a 500 kg è pari a 0,07 euro al kg, oltre 500 è pari a 35 euro (massimale).

La quantità ponderata delle frazioni di rifiuto viene calcolata come sommatoria delle quantità delle singole frazioni conferite in modo differenziato presso i centri di raccolta comunali, ponderate secondo coefficienti qualitativi (invariati rispetto al 2018).

Da segnalare che, rispetto al 2018, nell’ambito delle utenze non domestiche è stata istituita, alla luce di specifiche rilevazioni sul territorio, una nuova categoria che tiene conto della modesta produzione di rifiuti da parte “enti ed associazioni impegnate in attività di interesse culturale, sociale ed assistenziale” limitatamente alle loro sedi. In considerazione di tale introduzione si consentirà ai soggetti in possesso di determinati requisiti di pagare un importo calibrato sull’effettiva produzione di rifiuti: esempio un’utenza di 100 mq che nel 2018 pagava 490 euro (essendo ricompresa nella categoria 1), nel 2019 pagherà 150 euro.

Infine, per ciò che concerne le misure agevolative per il disagio ambientale (spettanti alle utenze domestiche poste nelle vicinanze degli impianti di Ponte Rio, Pietramelina e Borgo Giglione), stante la riduzione dei conferimenti presso Pietramelina, le stesse sono così individuate:

Ponte Rio: fascia rossa 100% di riduzione; fascia arancione 50%;

Pietramelina: fascia rossa 85%, arancione 40%;

Borgo Giglione: fascia rossa 85%, arancione 40%.

Rispetto al 2018 si registrano, a beneficio dei cittadini residenti, percentuali in aumento sia in relazione alle aree limitrofe all’impianto di Pietramelina che di Borgo Giglione, mentre quelle relative a Ponte Rio risultano confermate.

Per l’anno 2019 la somma disponibile stanziata per le agevolazioni è di circa 240mila euro in netto aumento rispetto ai 105mila euro del 2018.

Dall’analisi della manovra generale – ha sostenuto l’assessore Bertinelli – emerge che la tariffa 2018 ritorna ai livelli del 2014; un risultato significativo raggiunto nonostante gli extracosti sostenuti dal gestore per il blocco degli impianti di Pietramelina e Borgo Giglione.

Camicia ha evidenziato che sul tema della tari a Perugia emerge una diffusa evasione fiscale che nel tempo si va aggravando. Confermare le tariffe, dunque, costringe i cittadini virtuosi a sobbarcarsi il peso delle somme non pagate dai morosi. Di fatto, inoltre, si mettono a bilancio somme che in larga parte non verranno incassate; su questo, quindi, la responsabilità della giunta è evidente.

Per tali ragioni Camicia ha presentato una mozione d’ordine per riportare l’atto in commissione, respinta con 16 contrari, 12 a favore ed un astenuto (Scarponi).

Rosetti ha precisato che i costi del servizio sono in costante crescita da anni; se a ciò si aggiungono gli extracosti dovuti ai conferimenti fuori regione c’è da attendersi una “stangata” sulle spalle dei cittadini al momento dei conguagli. Secondo la capogruppo, peraltro, nonostante gli alti costi, il sistema di differenziata non decolla, con dati che certificano quanto il Comune di Perugia sia indietro sulle tabelle di marcia.

Rosetti ha quindi richiesto all’Amministrazione di rivedere il contratto di servizio col gestore, reo di aver compiuto molteplici inadempimenti, mai rilevati dal Comune.

Sorcini ha precisato che la pratica è stata adeguatamente discussa in Commissione, mentre Mirabassi ha confermato le forti perplessità del Pd sull’intera manovra.

Per Numerini dopo 5 anni sulla Tari e Gesenu si può dire che, nonostante i problemi, vi sono stati aspetti positivi. Tra questi: il fatto che la tariffa sia rimasta inalterata; il riconoscimento dell’indennità di disagio ambientale, la crescita della percentuale di raccolta differenziata che arriva oggi al 71%, il costante aumento del recupero dell’evasione.