Studente morto per botulino, l’ospedale di Perugia: “Malattia gravissima”
PERUGIA – ” Il botulismo è una rara, ma gravissima malattia causata da un veleno prodotto da un batterio: il Clostridium botulinum (dal latino botulus, salsiccia). Le spore di questo batterio sono ovunque, nel suolo o nell’acqua, e sono estremamente resistenti a varie condizioni, come i raggi ultravioletti o la bollitura a 100°C. Le spore sono distrutte solo dalla sterilizzazione con strumenti specifici come le autoclavi di laboratorio”, è il parere della professoressa Antonella Mencacci, responsabile della struttura complessa di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, a proposito del botulino, che ha determinato la morte dello studente di Viterbo, ricoverato per alcuni mesi nel diRianimazione, dopo la grave intossicazione per l’assunzione di cibo altamente tossico.
” Il botulismo – sottolinea ancora la prof.ssa Mencacci- consiste infatti in una grave paralisi discendente (dai piccoli muscoli della faccia a quelli degli arti inferiori), simmetrica (destra e sinistra insieme) e progressiva. Ciò è dovuto al fatto che la tossina si lega in modo irreversibile al bersaglio e agisce per un lungo periodo di tempo, fino a che non si rigenerano nuove terminazioni nervose, cosa che può richiedere mesi o anni. La gravità della malattia, proporzionale alla quantità di tossina ingerita, è legata alla paralisi dei muscoli respiratori per cui i pazienti possono sopravvivere, in assenza di complicazioni, solo grazie alla respirazione assistita. La diagnosi di questa malattia – precisa l’esperto- è prima di tutto clinica e poi confermata da test di laboratorio, eseguiti in strutture di riferimento , che dimostrano inequivocabilmente la presenza della tossina botulinica nell’alimento sospetto e nei campioni biologici dei pazienti”.