LA SECCA SENTENZA DI UN ANALISTA ESPERTO: <RECUPERARE IL RAPPORTO TRA LA POLITICA E LA GENTE? MAH….CHISSA’ QUANDO’’.

Il vice direttore del Corriere della sera, Antonio Polito, è un giornalista esperto ed equilibrato. Anche nel corso delle molte (e gradite) apparizioni televisive, le sue valutazioni non sono mai chiassose o debordanti.

Non vanno alla ricerca delle frasi ad effetto. Proprio per queste oggettive prese d’atto ha suscitato maggiore impressione una sua asciutta analisi della attuale situazione politica italiana. Il conduttore del talk gli ha chiesto: ‘’Secondo te è possibile che si ricomponga alla svelta il rapporto, oggi sfilacciato, tra chi rappresenta la politica e la pubblica opinione?’’.

Senza indugi la risposta: ‘’Credo che ci vorrà tempo, tanto tempo, prima che certe ferite vengano davvero suturate. Troppe le cattive dimostrazioni su un fronte, tantissime le delusioni sull’altro. Davvero non vedo come si possa superare, in modo rapido, quella frattura che, per esempio, porta il cinquanta per cento degli italiani a disertare le urne elettorali’’.

Certo, questa drastica riflessione, s’è sviluppata mentre, in studio, si valutavano le vicende di ‘’mafia-capitale’, o quelle del ‘’Mose’’,oopure dell’’Expo’’. E così via, transitando attraverso tanto italico malaffare.

Comunque in assoluto si impone la ‘’fotografia’’ di un Paese attraversato da gigantesche ondate di sfiducia verso chi dichiara di proporsi per operare in nome e nell’interesse dell’intera collettività. E’ significativo perfino il fatto che, nell’eventualità dello scioglimento del Consiglio comunale di Roma, si prospetterebbe perfino l’ipotesi di un sindaco grillino. Gli esperti rilevano che il malumore dei romani è tale che potrebbero rivelarsi disposti perfino a buttarsi sul ‘’tanto peggio, tanto meglio’’.

Insomma il monito del giornalista Polito appare davvero assai più di un bruciante giudizio sulle dinamiche che scuotono l’Italia: è, piuttosto, un invito rivolto a chi ha…mani in pasta. C’è da correre contro il tempo per evitare, alla fine, di venire travolti non si sa da cosa e tantomeno da….chi.

RINGHIO

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