Sir Conad, coach Bernardi: “Verona è migliorata, sarà dura”

Non si ferma il campionato della Sir Safety Conad Perugia, che scenderà ancora in campo il 30 dicembre al Pala Barton per difendere la prima posizione in previsione dello scontro diretto in programma il prossimo 5 gennaio al Pala Trento. L’ostacolo sarà però di quelli insidiosi: nel capoluogo umbro arriva la Calzedonia Verona dell’ex tecnico Nikola Grbic e che da poche settimane può contare sull’apporto dello schiacciatore bulgaro Matej Kaziyski, tornato in Italia dopo la fugace esperienza con Stettino (Polonia). A mettere in guardia dalle insidie di questa partita è il coach Lorenzo Bernardi, protagonista della conferenza stampa del venerdì.

Si inizia con lo spiegare le differenze con il match di andata, terminato 3-0 per i Block Devils: “Ci sono diversità importanti perché ad ottobre loro non stavano giocando bene. Avevano problemi in ricezione ma hanno raggiunto un equilibrio importante anche grazie al loro nuovo innesto. Nelle ultime due partite hanno giocato una pallavolo di ottimo livello. Sarà una partita molto molto difficile”.

Il periodo di appannamento sembra alle spalle, anche se “nelle ultime partite non c’è stata grande uniformità di rendimento ed è un aspetto che dobbiamo ritrovare. Inizia un ciclo importante dove dovremo farci trovare pronti tutti assieme e non una parte della squadra”.

Vietato rilassarsi: “Non sono tranquillo per due motivi: il primo perchè spererei che la squadra giochi bene e non rispecchierebbe la mia mentalità; il secondo perché ogni avversario va affrontato al massimo, chiunque esso sia”.

Kaziyski, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, ha espresso la curiosità di confrontarsi con Leon: “Giocare contro una squadra come Perugia è un grande stimolo per tutti ed è questo il motivo per il quale si riesce a dare qualcosa in più. Cosa dico di lui? L’ho sempre visto come avversario, è un grande professionista, ben vengono giocatori così per aumentare l’interesse attorno alla Superlega. Con Leon si assomigliano tanto, essendo più portati ad attaccare che a ricevere”.

Il periodo ha evidenziato la crescita di Galassi: “Lo scorso anno era il miglior attaccante tra i centrali italiani. È un ragazzo bravo come determinazione e serietà. Ha la sfortuna che gli mancano 4 o 5 centimetri per non essere troppo piccolo, ma sa sopperire molto bene a questo. Inoltre permette alla squadra di crescere”.

Il recupero di Ricci non sembra ancora vicino: “So che oggi aveva un controllo. Da qualche giorno ha ripreso a far qualcosa senza saltare. Quando avrà il definitivo via libera da parte dei medici affronterà un periodo non brevissimo per riacquisire la condizione migliore”.

Su Berger è impossibile sbilanciarsi: “Ha un protocollo da seguire. Viene seguito dall’equipe che l’ha operato a Milano”.

Su classifica e bilancio del 2018: “Se mi aspettavo di essere ancora primo? Potrei dire si o no. Sono d’accordo sul fatto che i playoff rimettono tutto in discussione, ma è meglio entrarci nella posizione migliore. Nel 2018 siamo arrivati da primi e finiremo con il destino nelle nostre mani. Poi ci sono state le vittorie, per cui il bilancio è assolutamente positivo. Sono più che soddisfatto di quel che mi ha no dato i ragazzi, anche quando siamo andati incontro a qualche sconfitta inaspettata”.

Propositi per il 2019? “Sicuramente tranquillità e serenità per svolgere al meglio il proprio lavoro. La parola equilibrio si sposa al meglio con la mia filosofia”.

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