Processo Bocci, l’ex sottosegretario: ” come tutti i cittadini mi difendero’ nel processo con serenita’ e rispetto della magistratura”.

E’ arrivato alla prima udienza da solo, incontrando fuori dall’aula i giornalisti e non si e’ sottratto alle loro domande. E’ iniziato cosi’ il processo a carico dell’ex sottosegretario Bocci che dovra’ rispondere del reato di istigazione alla rivelazione di segreto d’ufficio. ” Come tutti i cittadini non scappo  e affronto il processo, visto che non ho mai pensato di difendermi dal processo” . Sono le prime parole di Gianpiero Bocci. “Lo affronto – ha proseguito Bocci – con la massima serenita’ e rispetto per la magistratura. Sono stato sempre un sostenitore  dell’azione della magistratura e la rispetto fino in fondo”. Nel confronto con la stampa, spontaneo e sincero, l’ex membro del governo e’ stato come sempre attento alle affermazioni che, molte volte, vanno lette in profondita’. ” Nella vita non bisogna mai personalizzare le cose – afferma – serve rispetto dei ruoli. Continuero’ a rispettare la funzione e il ruolo del magistrato, come sempre ho fatto. Non puo’ essere una vicenda personale a mettere in discussione questo convincimento “.  L’udienza di oggi e’ durata tre ore,dove sono state affrontate alcune questioni preliminari poste dalla difesa. Il processo e’ stato aggiornato al 4 marzo prossimo, quando la difesa ( avvocati Diddi e Brunelli) ha annunciato delle pregiudiziali su una serie di cose: se c ‘e’ stato un positioning ( i pm Abbritti e Formisano hanno risposto in aula di no ) che avrebbe controllato Bocci in una circostanza quando ancora era al governo del paese ( nell’ultima informativa della Gdf di gennaio scorso si fa riferimento al positioning di Bocci, che pero’ non e’ agli atti),  se sono stati acquisiti i tabulati di Bocci anche per periodi del suo mandato parlamentare ( sembra di si almeno per 5 mesi) e rilievi su alcuni passaggi dell’inchiesta ( richiesta di proroga, intercettazioni e altro ).  I Pm Abbritti e Formisano hanno dichiarato in udienza di non aver mai richiesto  atti di tracciamento del positioning e  di non aver mai intercettato Bocci.  Se ne riparlera’ a Marzo quando si decidera’ anche sulla ammissione dei testimoni. Il collegio giudicante e’ presieduto dalla dottoressa Carla Giangamboni, giudici a latere Matteo Cavedoni e Ciliberto.