In Umbria aumenta la diffusione di Omicron 2: individuata nel 60% dei tamponi sequenziati
In Umbria c’è “evidenza di un aumento della diffusione” della cosiddetta variante Omicron 2 del virus Sars-CoV-2 rispetto alle settimane scorse. Lo ha confermato Antonella Mencacci, direttrice del laboratorio di Microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia. ” Omicron 2 – ha spiegato all’Ansa – è ancora più contagiosa della Omicron 1. Questo, insieme al venire ancora meno delle restrizioni, potrebbe essere la causa dell’innalzamento dei contagi”. Le cariche virali dei campioni positivi analizzati, aggiunge la professoressa Mencacci, ” sono comunque elevate tanto quelle di Omicron 1″. Ad una maggiore diffusione del virus contribuiscono “sicuramente la riduzione delle vaccinazioni , dei tamponi e dei test eseguiti”. Diminuendo l’individuazione dei casi contagiosi e quindi l’isolamento dei soggetti positivi, ha spiegato la direttrice del laboratorio del Santa Maria della Misericordia, ” e quindi l’isolamento dei soggetti positivi questo può comportare un aumento della trasmissibilità del virus”. Secondo le linee guida i contatti stretti vaccinati posso continuare a uscire, a lavorare e a muoversi. “Rischiano però di essere contagiosi qualora si infettino e di fatto questo accade”, ricorda la Mencacci. Per avere un’estate tranquilla ” è necessario anzitutto vaccinarsi e aumentare la copertura con le terze dosi e quella dei bambini”. Naturalmente per evitare inconvenienti ” bisogna continuare a vivere con quelle norme che conosciamo, usare mascherine Ffp2 ed evitare assembramenti, che però sono sempre più difficili da rispettare perché oggettivamente si è stanchi di vivere in questo modo”, sottolinea sempre la professoressa Antonella Mencacci. La variante Omicron 2 è stata individuata nel 60% di 56 tamponi sequenziati in Umbria dal laboratorio di microbiologia dell’Ospedale di Perugia. Com’era prevedibile sta sostituendo la precedente Omicron 1