Città di Castello, sequestrato patrimonio di un tifernate condannato per traffico di stupefacenti

CITTA’ DI CASTELLO – Un duro colpo è stato inflitto dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia nel contrasto al reinvestimento dei capitali di origine illecita.

Nei giorni scorsi, infatti, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca ai sensi dell’art. 12 sexies del D.L. 306/1992 (ora, art. 240 bis c.p.p.), emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Perugia nei confronti di un uomo di Città di Castello (PG), condannato nel 2016, con sentenza passata in giudicato, per un rilevante traffico internazionale di stupefacenti, così come emerso nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia e svolte da altra Forza di Polizia.

Il provvedimento cautelare ha riguardato un immobile ubicato nella provincia di Perugia, tre autovetture (due d’epoca ed un’utilitaria), nonchè disponibilità finanziarie (conti correnti, titoli e polizze assicurative), per un valore complessivo di oltre 200.000,00 €.

All’origine della confisca vi è un’articolata indagine patrimoniale avviata a seguito della sentenza di condanna e coordinata dalla stessa Procura di questo capoluogo. In particolare, gli accertamenti svolti dagli “specialisti” del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Perugia hanno permesso di individuare un cospicuo patrimonio, frutto del reimpiego di capitali illeciti, in parte fittiziamente intestato dal condannato ai propri familiari ma, di fatto, nella sua piena disponibilità.

Del resto, dall’indagine penale era emerso che il condannato aveva svolto con continuità un’attività di traffico anche internazionale di stupefacenti del tipo cocaina e hashish, nel periodo tra il 2006 e il 2014, ottenendone un importante e costante profitto, reimpiegato, poi, come appurato con gli accertamenti patrimoniali, per l’acquisto di beni mobili ed immobili e per investimenti finanziari.

Le indagini esperite nei confronti della persona destinataria del provvedimento nonché del suo nucleo familiare hanno portato ad una ricostruzione analitica dei flussi di denaro e dei singoli investimenti effettuati a partire fin dal 1990, palesando un’evidente sperequazione tra redditi leciti, dichiarati al fisco, e l’incremento patrimoniale accertato.

L’attività di servizio svolta testimonia, ancora una volta, il costante impegno delle Fiamme Gialle di Perugia nel settore strategico dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, quale fondamentale strumento di contrasto alla criminalità.

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