Spoleto, pronta la stangata, ritocchi all’insù per Imu e Tasi al massimo per gli inquilini

SPOLETO – La stangata d’autunno sta per abbattersi anche sul comune di Spoleto. Dopo Perugia pure nella città del Festival si sta mettendo a punto il nuovo piano delle tasse comunali che non dovrebbe riservare nulla di buono per i proprietari immobiliari e inquilini. Si parla infatti di ritocchi al rialzo per Imu su capannoni industriali e aree fabbricabili e di aliquota Tasi allo 0,25% sulla prima casa con il 30% (aliquota massima ndr.) a carico degli affittuari. Nei giorni scorsi la giunta guidata da Fabrizio Cardarelli ha predisposto una bozza di regolamento dell’Iuc, l’imposta unica comunale che comprende in sé Tasi, Imu e Tari. Il documento è approdato in commissione normativa e in quella bilancio che domani proseguiranno con il suo esame.

La giunta, per semplificare il pagamento dei cittadini e gli accertamenti da parte degli uffici comunali, ha evitato la doppia applicazione di Imu e Tasi, per cui chi paga l’una non paga l’altra. “Un’accortezza” che però non evita la scure. La Tasi, salvo modifiche dovrà essere pagata dai proprietari di prima casa a cui sarà applicata l’aliquota massima 0.25% (la minima è 0.1%). Il gettito sarà di poco superiore a 1.8 milioni di euro. La giunta ha stabilito che nel caso di prima casa locata il 30% sia a carico dell’affittuario.

L’altra categoria chiamata a pagare la Tasi è quella dei proprietari di fabbricati rurali che, essendo lo Spoletino riconosciuto come zona montana, sono esenti da Imu. Per questi l’aliquota è dello 0,1% e produrrà un gettito di 72mila euro. Sugli altri immobili e le seconde case, la Tasi non si pagherà.

Sul fronte Imu sono, invece, due le aliquote ritoccate all’insù: quella per le aree fabbricabili che subisce un aumento dello 0, 05%, passando così da 0.76% a 0.81%, e quella per i capannoni industriali, la cui pressione sale da 0.90% a 0.97%. Né aumenti, né ritocchi, invece, per tutti gli altri immobili le cui aliquote restano quelle del 2013, comprese quella sulla seconda casa ferma a 0.90%. Confermata l’aliquota massima dello 0,8%, come da due anni a questa parte, per addizionale Irpef.

Per la Tari si devono fare i conti con i 7 milioni di euro che il Comune sostiene nel 2014 per la gestione dei rifiuti. Per usi domestici il salasso è proporzionale al numero dei componenti della famiglia. Così se nuclei composti da una o due persone risparmieranno poco più di 15 euro, quelli da 4 o 5 persone pagheranno in più da 27 euro e 88 euro, mentre le famiglie di sei componenti anche 132 euro.

I titolari di negozi d’abbigliamento e calzature, invece, così come librerie e cartolerie risparmieranno circa 150 euro rispetto alla vecchia Tarsu, uffici e studi professionali fino a 320 euro, alberghi con ristoranti quasi 450 euro, senza ristorante poco più di 400, ristoranti, pizzerie e pub circa 350 euro. Il risparmio più consistente sarà a favore di istituti di credito e banche che, ogni 100 metri quadrati, pagheranno in media circa 1.100 euro in meno.

A sostenere esborso maggiore invece saranno, musei, biblioteche, scuole e luoghi di culto (+140 euro), campeggi, distributori di carburante e impianti sportivi (108 euro), l’ospedale (494 euro), attività industriali (109 euro), generi alimentari, macellerie e panifici (130 euro), bar e pasticcerie (133 euro), banchi di mercato per generi alimentari (929 euro), discoteche (874 euro).

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