Terni, 2015 positivo per la sicurezza con delitti e furti in calo. Rischio infiltrazioni e reimpiego di capitali illeciti

TERNI – 2015: anno positivo per la sicurezza a Terni. Secondo i dati forniti dal Ministeri i delitti hanno avuro un trend in discesa che va così a segnare un buon -14% rispetto al 2014. Quattro omicidi hanno però macchiato questo dato. Per la morte di David Raggi e di Giulio Moracci e del giovane albanese Oltjan Nela, le forze dell’ordine hanno saputo dare dei nomi e dei volti agli omicidi. Ancora irrisolto l’assassinio della signora Gabriella Listanti Zelli.

David Raggi morì il 12 marzo scorso a causa di una coltellata inflittagli dal tunisino Amine Aassoul. Il tunisino è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere. Intanto la famiglia Raggi ha fatto causa allo Stato; il legale ha depositato due citazioni a giudizio alla Presidenza del Consiglio dei ministri e ai ministeri dell’Interno e della Giustizia.

Anche per l’omicidio di Giulio Moracci, l’anziano di 91 anni ucciso in casa durante una rapina, in cinque sono finiti in manette. Rito abbreviato per i due considerati gli autori materiali del colpo. Compariranno a breve davanti ai giudici della Corte d’Assise di Terni anche la colf della famiglia Moracci, i due presunti basisti italiani, ed il “palo” della rapina sfociata in omicidio.

Ancora senza nome nè volto l’omicida della signora Gabriella Zelli Listanti. La donna ternana di 69 anni venne uccisa in casa da un ladro lo scorso 13 gennaio. Le indagini proseguono però a ritmo serrato.

Si trova invece in carcere il ventunenne albanese accusato di aver inflitto la stilettata, risultata fatale, al connazionale Oltjan Nela. Il ragazzo di 21 anni venne accoltellato fuori dalla discoteca in via Piemonte dopo un’accesa rissa.

Il 2015 è stato però un anno positivo, che consegna alla comunità ternana un significativo calo sui delitti commessi. Meno 22,3% dei furti in abitazione (al 30 novembre 2015 764 a fronte dei 983 dell’analogo periodo del 2014), -35,5% dei furti con strappo (20 al 30 novembre 2015, rispetto ai 31 del 2014), -11,8% dei furti di autovetture (90 al 30 novembre del 2015, rispetto ai 102 del 2014). Sono, invece, aumentati i furti con destrezza: +3,3% (279 al 30 novembre 2015, mentre nel 2014, all’analogo periodo erano stati 270).

In discesa anche le rapine in abitazione. Fattore che rassicura le famiglie ternane. Nel 2015 si sono registrate tre rapine, mentre nel 2014 sette sono i casi contati. Un -57,1% che premia il lavoro di controllo del territorio da parte elle forze dell’ordine. Questi gli altri dati: -75% di rapine in uffici postali (1 nel 2015, 4 nel 2014), -4,2% di rapine in pubblica via, 5 rapine in banca esattamente come nel 2014. Quattro casi di tentati omicidio nel 2015 contro i 3 del 2014.

Spaventa invece a Terni e Provincia l’ombra di infiltrazioni mafiose. La parte che preoccupa di più è quella del reimpiego di capitali illeciti. L’area ternana si è dimostrata allettante per il rifugio di latitanti collegati al clan camorristico del Casalesi. Grazie all’operazione “Mediterraneo”, sono saltati fuori interessi della ‘ndrangheta nelle attività di reinvestimento. L’operazione delle forze dell’ordine ha documentato gli interessi imprenditoriali della cosca “Molè” di Gioia Tauro, con il sequestro preventivo di una società che gestiva una clinica odontoiatrica. L’indagine, sviluppatasi lungo le direttive dello spaccio e attività di reinvestimento in vari settori commerciali e immobiliari, portò a Terni al sequestro della società che gestiva interessi per conto di due personaggi ritenuti vicini a gruppi criminali.

Non va sottovalutata, inoltre, la criminalità transnazionale, dove alcuni gruppi criminali di varie matrici etniche sono impegnate nello spaccio di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione. Con l’operazione “Milot” della polizia di stato portò all’arresto di 10 albanesi, ritenuti responsabili di una serie di furti che per un  lungo periodo misero la città sotto sopra.

Così come l’operazione “Ares”, sempre della polizia di Stato, che portò in carcere diverse persone di nazionalità nigeriana e marocchina, responsabili di aver messo in piedi una vera e propria azienda per lo smercio di hashish, cocaina e marijuana. La criminalità rumena si è distinta spesso per i furti in abitazione, mentre quella marocchina e nigeriana risultano particolarmente attive nello “spaccio di piazza”. Quella albanese, che presenta una spiccata aggressività, è attiva nel traffico e nello spaccio di cocaina, oltre che nella tratta di giovani donne connazionali e dell’Est europeo, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Si segnala inoltre la presenza di cittadini senegalesi e nigeriani attivi nei settori dell’abusivismo commerciale ambulante e nella vendita dei prodotti contraffatti.

Nel 2015 sono stati scoperti 2.013 delitti, arrestate 321 persone e denunciate in stato di libertà 2.672. Numeri significativi che dimostrano come importante è stata l’opera di contrasto delle forze dell’ordine.

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