Terremoto, continuano i sopralluoghi. Messa in sicurezza la Basilica di San Benedetto. Nelle zone colpite più Vigili del fuoco. Preci e Norcia in ginocchio

NORCIA – Sono 2.500 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco nei centri abitati della Valnerina, dopo il sisma del 24 agosto. A lavoro c’erano 50 vigili del fuoco, ma dopo i nuovi eventi sismici tale numero è stato incrementato con altre 30 unità di personale di Perugia e Terni, con il contributo di alcuni funzionari tecnici provenienti dal altri Comandi. Intanto continuano gli interventi che consistono nell’aiuto alla popolazione per il recupero dei beni di prima necessità dalle proprie abitazioni che hanno dovuto lasciare con rapidità, nella rimozione di alcune parti pericolanti che impediscono l’uso di spazi sottostanti, le  verifiche di stabilità per definire se l’immobile  è ancora utilizzabile oppure deve essere lasciato libero con immediatezza.

Questa attività viene svolte raccogliendo le richieste  dei cittadini direttamente alla sala operativa del 115 ed ai punti di contatto organizzati dai vigili del fuoco sul posto con l’impiego degli AF\UCL (unità di comando locale)da cui vengono gestite le  squadre operative assegnando loro i vari interventi. Già nella notte con mezzi VF si è provveduto a rimuovere l’immenso masso caduto sulla strada per Preci nella zona di Triponzo consentendo la circolazione dei mezzi e quindi ripristinando la possibilità di far arrivare i soccorsi a Preci. Dopo  gli ultimi eventi sismici una  nuova postazione dei vigili del fuoco è stata attivata a Preci  per dare risposte ai cittadini di quel comprensorio. Oltre all’AF\UCL sono state dislocate tre squadre operative (complessivamente 15 VF con 6  automezzi).

Nella giornata tra gli interventi di maggior evidenza  quello effettuato  per la  messa in sicurezza di alcune parti della  Basilica di san Benedetto a Norcia, Basilica dedicata al patrono d’Europa, una costruzione del 1200 che domina la piazza principale. Con una  apposita autogrù con uno sbraccio di circa 40 metri ed altri mezzi di supporto si è provveduto a  portare al sicuro le parti che si trovavano a rischio per il perdurare dello sciame sismico. Ad operare e’ stato personale specializzato dei vigili del fuoco, con le squadre SAF che  ha smontato e rimosso la croce, le cuspidi e diversi elementi architettonici della Basilica mettendoli in sicurezza. Un intervento delicato e urgente che è stato eseguito in accordo con il personale del Ministero dei Beni Culturali. Un intervento non invasivo  al quale ha assistito molta gente  ed è stato ripreso da numerose  telecamere.  Il Priore della Basilica Benedettina, padre Cassian al termine delle operazioni ha ringraziato i vigili del fuoco presenti  con una particolare benedizione per  tutti i vigili del fuoco.

Gli stessi vigili del  fuoco hanno anche provveduto ad effettuare controlli agli edifici che nei giorni scorsi erano stati oggetto di specifici interventi per la messa in sicurezza con l’esecuzione di interventi  di  riduzione della criticità. Sono gli interventi eseguiti d’intesa  con il personale MiBAC con l’impiego di legname, tiranti e profili in acciaio  effettuati a  Castelluccio di Norcia per la messa in sicurezza o meglio per la riduzione della criticità strutturale per il campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie,  sempre a   Castelluccio per due edifici  le cui parti pericolanti impedivano  l’uso delle limitrofe via  di accesso  all’intero aggregato urbano potendo cos’ ridurre l’entità delle  zone inaccessibili (zone rosse). Altri interventi di rilievo che hanno ben resistito ai nuovi eventi sismici  sono quelli eseguiti  a Norcia, Vicolo della Stamperia (messa in sicurezza archi),  alle Mura Urbiche di Norcia, alla  Chiesa di S. Antonio, in Via Cairoli,  alla  Cappella funeraria dell’Abbazia di Preci, al  Campanile di Cascia.

La questione delle chiese è sicuramente una piaga aperta di queste nuove scosse. “Forse qualcosa si poteva salvare”: è quanto ribadisce l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia a proposito delle chiese del territorio distrutte o danneggiate dal sisma del 26 ottobre. Il parroco dell’Abbazia di Sant’ Eutizio, don Luciano Avenati, più volte dal sisma del 24 agosto scorso – riferisce il comunicato dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia – aveva segnalato alla Sovrintendenza le precarie condizioni dell’Abbazia e della chiesa di San Salvatore e la necessità di intervenire per metterle in sicurezza. Purtroppo – dice don Luciano – non sono stato ascoltato. È opportuno rivedere le modalità dei sopralluoghi e dell’individuazione delle priorità”. Lo stesso arcivescovo di Norcia, monsignor Renato Boccardo, ricorda che la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia è crollata e che la facciata dell’Abbazia di Sant’Eutizio, con lo splendido rosone, non c’è più.

Intanto questa sarà la terza notte fuori casa per i terremotati. Preci è la zona più disastrata. Inagibili il Comune, l’ufficio postale e la caserma dei carabinieri e ben presto si allargherà la zona rossa. La linea per i prossimi giorni è sempre la stessa: niente tende. I cittadini dormiranno nelle palestre e nei centri di accoglienza allestiti. 650 gli sfollati umbri.

 

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